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giovedì 18 agosto 2016

Bracciano: lo spettro del dissesto finanziario per la neo giunta Tondinelli

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BRACCIANO (RM) - Debiti fuori bilancio, incertezze sugli equilibri di bilancio, posizioni debitorie, squilibrio finanziario della Bracciano Ambiente, gravi irregolarità, documentazione mancante, ingenti passivi, anomalie relative a quasi tutte le aree di attività amministrativa: sviluppo Turistico, Risorse Patrimoniali, Opere Architettoniche e Beni Culturali, Urbanistica e Rifiuti, Servizi Sociali, Amministrativo, Staff e Polizia Locale,  nonché la mancanza delle relazioni specifiche dei Capi Area. Questo quanto emerge dal  bilancio consuntivo del Comune di Bracciano e dalla relazione dell’Organo di Revisione. 

Una realtà che dal Movimento Cinque Stelle di Bracciano viene definita come "desolante e una vera e propria galleria degli orrori amministrativi". "È questo un tema sul quale avremmo voluto avere un confronto con l’Amministrazione in carica, - dichiara il consigliere pentastellato Marco Tellaroli - per approfondire adeguatamente la situazione, le eventuali soluzioni alternative possibili e le prospettive future per la cittadinanza, alla luce di quanto emerso. Purtroppo - prosegue Tellaroli - non ci è stato possibile, visto che le Commissioni ancora non sono operative, e  il Dott. Alessandro Bonura, Presidente del Collegio Revisore dei Conti del Comune Santa Marinella e Assessore al Bilancio nel Comune di Bracciano, era in ferie".
È questo un tema sul quale avremmo voluto avere un confronto con l’Amministrazione in carica, per approfondire adeguatamente la situazione, le eventuali soluzioni alternative possibili e le prospettive future per la cittadinanza, alla luce di quanto emerso. Purtroppo non ci è stato possibile, visto che le Commissioni ancora non sono operative , e il Dott. Alessandro Bonura, Presidente del Collegio Revisore dei Conti del Comune Santa Marinella e Assessore al  Bilancio nel Comune di Bracciano, era in ferie. Leggendo il bilancio consuntivo e la Relazione dell’Organo di Revisione, emerge una realtà desolante, una vera e propria “galleria degli orrori amministrativi”.
Debiti fuori bilancio, incertezze sugli equilibri di bilancio, posizioni debitorie, squilibrio finanziario della Bracciano Ambiente, gravi irregolarità, documentazione mancante, ingenti passivi, anomalie relative a quasi tutte le aree di attività amministrativa: sviluppo Turistico, Risorse Patrimoniali, Opere Architettoniche e Beni Culturali, Urbanistica e Rifiuti, Servizi Sociali, Amministrativo, Staff e Polizia Locale, nonché la mancanza delle relazioni specifiche dei Capi Area.
Il Comune di Bracciano ha adottato la deliberazione n.14 del 14 giugno 2016 del Commissario straordinario, al fine di ricorrere alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di cui all’art. 243 bis del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267. Procedura a nostro avviso solo astrattamente alternativa al già disciplinato dissesto (chiamata comunemente predissesto).
Non c’eravamo sbagliati: le casse del Comune di Bracciano sono vuote. La gestione dissennata degli ultimi anni ha portato il Comune al baratro finanziario. Le cause sono diverse e, ad onor del vero, non imputabili alla responsabilità a questa amministrazione, che si è soltanto trovata con il cerino in mano. Un appunto che ci sentiamo comunque di fare all’amministrazione neoeletta, è quello di non aver avuto un adeguato confronto con le forze di opposizione e di essere rimasta, a nostro avviso, silente verso la cittadinanza.
Il predissesto, che la giunta Tondinelli si appresta a varare nel Consiglio del 19 Agosto, non è nient’altro che un programma di austerity locale pluriennale (quasi tutti lo hanno spalmato su 10 anni), formalizzato in un “piano di rientro” contenente le soluzioni necessarie per superare le condizioni di squilibrio economicopatrimoniale: “saremo costretti quindi a vederci aumentare al massimo le aliquote fiscali ed a vederci ridurre diversi servizi assistenziali per evitare il crack dell’Ente”.
In caso di dichiarazione di dissesto finanziario, la norma prevede che qualora la Corte dei Conti riconosca, anche in primo grado, gli amministratori responsabili “…. di aver contribuito con condotte, dolose o gravemente colpose, sia omissive che commissive al verificarsi del dissesto finanziario, non possono ricoprire, per un periodo di dieci anni incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati. I sindaci e i presidenti di provincia ritenuti responsabili ai sensi del periodo precedente, inoltre, non sono candidabili, per un periodo di dieci anni, alle cariche di sindaco, di presidente di provincia, di presidente di Giunta regionale, nonché di membro dei consigli comunali, dei consigli provinciali, delle assemblee e dei consigli regionali, del Parlamento e del Parlamento europeo. Non possono altresì ricoprire per un periodo di tempo di dieci anni la carica di assessore comunale, provinciale o regionale nè alcuna carica in enti vigilati o partecipati da enti pubblici. Ai medesimi soggetti, ove riconosciuti responsabili, le sezioni giurisdizionali regionali della Corte dei conti irrogano una sanzione pecuniaria pari ad un minimo di cinque e fino ad un massimo di venti volte la retribuzione mensile lorda dovuta al momento di commissione della violazione…” (art. 248, c. 5, TUEL).
In buona sostanza: sanzione pecuniaria e “morte” politica per almeno 10 anni. In caso di ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario, nulla di tutto ciò è previsto. Risulta abbastanza evidente, quindi, chi sarà costretto a pagare di tasca propria il tentativo di salvataggio (o meglio di autoassoluzione) di una classe politica incompetente, specialmente se ci si ferma a riflettere sul peso che avranno le aliquote fiscali, destinate ad aumentare e chi invece ci guadagnerà qualcosa dal predissesto: il politico! Che farà salva la sua poltrona, scaricando – potenzialmente per un decennio – i costi dell’incerto bailout sui contribuenti e congelando qualsiasi prospettiva occupazionale nella pubblica amministrazione locale.
La procedura di riequilibrio finanziario, come detto poc’anzi, porta il Comune all’adozione di un piano di rientro, con conseguenti notevoli sacrifici per la Cittadinanza che, tra l’altro, non garantiscono il risultato. Infatti, qualora l’obiettivo diventasse irraggiungibile a causa di un ulteriore peggioramento delle finanze comunali, la norma prevede comunque l’applicazione delle regole inerenti al dissesto. Oltre al danno la beffa!
Una situazione quindi, pesantissima, tanto che la stessa Corte dei Conti ha espresso una nota critica nei confronti della nuova procedura introdotta nel TUEL, arrivando addirittura ad affermare che la procedura di dissesto presenta indubbi vantaggi economici per l’erario comunale.
La scelleratezza economica delle passate amministrazioni di centro sinistra ha provocato, quindi, un disastro finanziario che ha ingessato il bilancio e la spesa comunale , che subirà drastiche riduzioni e numerosi tagli, e la strada intrapresa per cercare di risanare le comatose finanze pubbliche, è tutta in salita…..anzi decennale.

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