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domenica 26 marzo 2017

Interrogazione parlamentare sul Lago di Bracciano Movimento 5 Stelle

Interrogazione parlamentare del MoVimento 5 Stelle a risposta scritta al  Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sull'emergenza idrica del Lago di Bracciano.
Nello specifico si chiede di rivedere la convenzione ministeriale con la quale Acea e' autorizzata a captare  l'acqua del lago di Bracciano.
Di seguito il testo dell interrogazione:

Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Per sapere - premesso che:
L’emergenza procurata dal basso livello delle acque del lago di Bracciano è divenuto un fenomeno estremamente preoccupante. http://www.abitarearoma.net/sospendiamo-le-captazioni-acea-manifestazione-del-comitato-difesa-del-bacino-lacuale-bracciano-martignano/
Uno scenario da disastro ambientale che rischia oltretutto di determinare sanzioni dall’Europa perché non si tutelano i siti di interesse comunitario lacustri. Il lago di Bracciano ha una ricchezza ecologica unica al mondo, ricco di biodiversità  di fauna e di flora e che ora rischia l’estinzione.
La concessione siglata da Acea con il Ministero dei lavori Pubblici (in allegato) , per quello che doveva restare un acquedotto d’emergenza per Roma, è stata stilata nel 1990, quando l’Acea  era interamente pubblica, oggi  sulla base di questa vecchia convenzione Acea Ato 2 spa capta acqua dal lago giornalmente, per far fronte al consumo idrico di Roma e degli altri comuni che fanno dell’ATO. Una captazione costante e giornaliera, che è di 1100 litri /secondo, ma che può arrivare addirittura a 5000 litri/secondo quando si è in emergenza, ai quali si devono aggiungere, poi i 450 litri secondo dell’acquedotto Paolo che porta l’acqua ai giardini del vaticano e alle fontane di Roma. Inoltre, la stessa Acea Ato 2 spa  ha ribadito al tavolo tecnico regionale, che l’acqua del lago di Bracciano viene immessa nel circuito del sistema idrico di Roma e dei comuni che sono sotto gestione Acea, questo comporta che se la pressione dovesse diminuire da altre sorgenti come il Peschiera o l’acqua marcia, la captazione del lago avrà un aumento, come è stata a dicembre 2016, quando si è dovuto intervenire per manutenzione sull’acquedotto del Peschiera e quindi la captazione al Lago è stata di 1500 litri/secondo. http://www.terzobinario.it/emergenza-lago-bracciano-nessuna-riduzione-della-captazione-parte-acea/106545
Questo perché l’acqua del lago di Bracciano entra del circuito del Servizio Idrico Integrato che fornisce oltre a Roma anche gli altri comuni,  una problematica rilevante è se  un acquedotto del servizio ha una perdita di pressione o di mancanza di litri questi vengono recuperati pompando più acqua dal Lago. L’abbassamento del livello del lago, che ha annullato il contributo alla portata del fiume Arrone, genera un inquinamento specie nel suo tratto iniziale, come segnalato anche nell’interrogazione Daga, per la quale si attende ancora risposta http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/10319&ramo=CAMERA&leg=17&gruppo=5&testo=4%20Bracciano%205%203
Solo negli ultimi dodici mesi la riduzione ha superato un metro (come nel 2003) e le conseguenze sia per l’ecosistema lacustre sia per l’uomo che ne fa uso, sono evidenti. Molta la vegetazione  scomparsa e con essa, le aree di riproduzione dei pesci foraggio (indispensabili alla nutrizione dei pesci di valore commerciale) e gran parte delle potenzialità autodepurative dovute alle macrofite emergenti. Tale tendenza potrebbe portare al depauperamento della risorsa idrica, destabilizzando l’ecosistema fino al collasso. (https://www.greenme.it/informarsi/ambiente/23321-lago-bracciano-disastro-ambientale);
:-
Se i Ministri interrogati non ritengano urgente rivedere i termini della Concessione siglata con Decreto Ministeriale e sottoscritta nel 1990, segnalando a chi possiede le opportune competenze, la necessità di sospendere o perlomeno di, ridurre notevolmente il livello di captazione dal bacino idrico del Lago di Bracciano, sollecitando inoltre l’attivazione di misure e progetti per ampliare la capacità di depurazione delle acque reflue, in modo tale che possano essere reimmesse nel Lago  e non disperse nel Fiume Arrone senza essere state depurate come accade oggi.

DAGA, ZOLEZZI, TERZONI, MANNINO, DE ROSA, BUSTO, MICILLO, VIGNAROLI


lunedì 14 novembre 2016

L’emendamento del Sindaco Tondinelli, mette a rischio la sua maggioranza che non legge prima di votare e di conseguenza la Bracciano Ambiente.

Nessuna strategia per l’amministrazione, che non vuole mettere in campo nessun salvataggio per la società Bracciano Ambiente, perché nella seduta in oggetto,al punto n. 6 dell’Ordine del Giorno la voce: “INDIRIZZI IN MERITO AL PIANO DI SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA DISCARICA PRESENTATA DALLA SOCIETA’ BRACCIANO AMBIENTE S.P.A.”; il Sindaco Armando Tondinelli portava all’attenzione del Consiglio un proprio emendamento che, nel primo punto del “preso atto”, fa riferimento alla “Deliberazione della Deputazione Agraria Atto n.44 del 21/10/2016 protocollo 37635”. Con tale emendamento, si è deliberato  “di rinviare a successiva seduta la valutazione del piano in esame…”  riportando tra virgolette in modo sostanzialmente difforme rispetto a quanto effettivamente scritto nel deliberato originale della Deputazione Agraria troviamo infatti che [i rapporti tra, n.d.r.] (Cit.) “devono essere risolti giusta la comunicazione dell’Amministrazione della Bracciano Ambiente stessa del 09/05/2014 prot. n.157 con ogni conseguenza di legge per a mancata riconsegna delle aree”; mentre  Nell’Atto n.44 del 21/10/2016 protocollo 37635 dell’Università Agraria, troviamo che (Cit.) “…. i rapporti con la Bracciano Ambiente devono intendersi risolti giusta la comunicazione dell’Amministratore della Bracciano Ambiente stessa del 09/05/2014 prot. n. 157 con ogni conseguenza di legge in ordine alla mancata riconsegna delle aree”whatsapp-image-2016-11-14-at-10-03-14
“Nel nuovo Decreto Madia del Governo Renzi la Corte dei Conti potrà agire solo a fronte di un danno patrimoniale diretto arrecato all’ente partecipante, mentre l’azione di responsabilità contro gli amministratori viene lasciata di norma in capo all’ente azionista (immaginate il nominato che viene perseguito da chi lo ha messo su quella poltrona). E l’ente locale, quindi i cittadini, rimangono il bancomat su cui si scaricano i buchi di bilancio della società. Nel decreto inoltre è inserito un comma che prevede che, se una partecipata fallisce, nei successivi cinque anni la pubblica amministrazione controllante non può costituirne una nuova né acquisire o mantenere partecipazioni in società che operano nello stesso settore. Ma allora come verrà gestito quel servizio? Si aprono le porte a esternalizzazioni e privatizzazioni generalizzate.”
TUTTO CIÒ PREMESSO, OSSERVATO, VISTO, CONSIDERATO E TENUTO CONTO
Si interroga il Sindaco, Dott. Armando Tondinelli e tutti i  Consiglieri Comunali di maggioranza, per sapere se:
●       gli atti sui quali si è fondata la decisione di rinvio a futura deliberazione del  punto n. 6 dell’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale del 24 ottobre 2016: “INDIRIZZI IN MERITO AL PIANO DI SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA DISCARICA PRESENTATA DALLA SOCIETA’ BRACCIANO AMBIENTE S.P.A.”, ovvero:
➢        la “Deliberazione della Deputazione Agraria Atto n.44 del 21/10/2016 protocollo 37635”;
➢        “L’emendamento prodotto dal Sindaco Armando Tondinelli del 24/10/2016 con oggetto “Deliberazione della Deputazione Agraria Atto n.44 del 21/10/2016 protocollo 37635”;
sono stati letti e confrontati nell’ambito della maggioranza, prima di essere votati e approvati;
●       erano a conoscenza delle autorizzazioni ancora in essere, e delle date di rinnovo delle stesse, come ad esempio l’autorizzazione integrata ambientale per la discarica di Bracciano, approvata dal Consiglio dei Ministri il 08-08-2014, e quindi successiva alla comunicazione di cui al prot. n. 157 prodotto dall’ex Amministratore della Bracciano Ambiente (prot. A.U. 18 del 09 maggio 2014);
●       erano a conoscenza del “contratto di concessione del 21 aprile 2010, registrato il 26 aprile 2010 con n. 3336, serie 3, Ufficio Entrate Roma 3”, e in particolare se avevano contezza in merito alla durata della concessione, e dell’Art. 6 Recesso Parziale del Concessionario;
●       erano a conoscenza del fatto che, essendo il contratto di concessione stipulato tra l’Università  Agraria di Bracciano e la Bracciano Ambiente S.p.A, qualora la stessa fallisse (poiché a seguito della mancata approvazione di un piano di continuità aziendale,  non riuscirebbe a superare la fase critica della richiesta di fallimento), le terre di Cupinoro tornerebbero nella disponibilità dell’Università Agraria stessa, e la post-gestione della discarica di Cupinoro tornerebbe nelle mani della Regione Lazio;
●       erano a conoscenza del fatto che, in caso di fallimento, viste le autorizzazioni ancora in essere, il sito di Cupinoro potrebbe comunque avere un valore di milioni di Euro. Un sito che sarebbe quindi in grado di attrarre facilmente sul territorio appetiti di imprenditori privati, che puntano al business dei rifiuti per perseguire il profitto piuttosto che l’interesse pubblico;
●       si ritiene verosimile che il Sindaco, Dott. Armando Tondinelli, non fosse a conoscenza del dettato e degli effetti del contratto in parola, atteso che ha svolto un ruolo importante nella giunta pro-tempore che ha istituito la BA, e che fa parte del consiglio comunale da oltre due lustri.
I consiglieri comunali Marco Tellaroli, Alessandro Persiano e Donato Mauro hanno presentato un’interrogazione urgente a risposta scritta al Sindaco Armando Tondinelli e tutti i  Consiglieri Comunali di maggioranza.

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