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lunedì 1 maggio 2017

Cari concittadini braccianesi, chiedo un attimo di attenzione,

sperando che questo post sia compreso e letto bene, perché domani voteremo il programma triennale delle opere pubbliche e il bilancio di previsione. Ve lo chiedo qui perché l'amministrazione comunale di Bracciano ci ha tolto il diritto di divulgare la ripresa video del Consiglio Comunale, ancorché effettuata a nostre spese, con la scusa che è già presente una registrazione video effettuata dal Comune stesso; mancando di rispetto all'art. 6 del regolamento dell'Ente medesimo. L'amministrazione spera così di evitare i principî di trasparenza, di partecipazione diretta e d'informazione libera: ma noi, che siamo i consiglieri d'opposizione, al contrario per primi vogliamo osservare e difendere, nell'interesse della collettività.
Già in passato, con altri amministratori, abbiamo tutti assistito allo "spettacolo" dei lavori pubblici: strade, giardini, ponti e restauri degli edifici pubblici, con il plauso di tutti i Cittadini, che oggi si trovano a pagare per i prossimi dieci anni. Bene: questa Amministrazione ha aderito alla procedura di "pre-dissesto" per evitare il fallimento finanziario del Comune, presentando un piano di riequilibrio finanziario della durata di dieci anni alla magistratura contabile, per uno squilibrio finanziario di cinque milioni e mezzo.
Oggi, sappiamo di un "tesoretto" di tre milioni e oltre, proveniente da un mutuo che era stato acceso nel 2012, per la realizzazione di una nuova Scuola Elementare di venticinque aule in località “Il Pero” - e mai realizzata. L'Amministrazione, invece di devolvere questi soldi nella massa debitoria o trasformarli in interventi che garantiscano l’ottenimento di risparmi di gestione, come vorrebbe anche la legge, al contrario vuole evitare l'obbiettivo primario del risanamento, investendo il tesoretto nel rifacimento di strade (985.000 euro in tre anni), parcheggi (500.000 euro), il ponte pedonale di Via Cattaneo (120.000 euro), il rifacimento della facciata del palazzo comunale (468.000 euro) e così via.
Ora chiedo a voi concittadini: vale la pena di esporsi a un possibile rischio derivante dalle valutazioni della magistratura contabile, mandando il Comune in fallimento finanziario per cinque anni?
Si ?
No?

domenica 30 aprile 2017

Caro Presidente del senato Pietro Grasso,


Non è molto lontano quel maggio 2012, quando Lei con la carica da Procuratore nazionale antimafia elogiava Silvio Berlusconi, dicendo: “Darei un premio speciale a Silvio Berlusconi e al suo governo per la lotta alla mafia”. Oggi si permette di insultare il vice Presidente alla camera Luigi Di Maio, dicendogli che è “giovane e deve ancora imparare” e non può avere una opinione fondata sui temi della giustizia, senza avere solidi elementi probatori.
“Tra le Ong c’è di tutto: organizzazioni serie e meritorie, come Medici senza frontiere, Save the children e molte altre, e qualche congrega di furbastri che nessuno può escludere si tuffino a capofitto nel business dei migranti per marciarci e mangiarci, magari in combutta con gli scafisti.
È già accaduto con le cooperative “sociali” incistate nel lucrosissimo giro dei centri di accoglienza: una gallina dalle uova d’oro che, secondo le accuse della Procura di Roma (confermate da confessioni, condanne e patteggiamenti), consentiva ai soliti noti di “trarre profitti illeciti immensi”. Lo diceva alla sua segretaria, nei suoi karaoke telefonici, il ras della coop rosso-nera 29 Giugno, Salvatore Buzzi: “Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno”. Se questo avveniva a valle, dopo l’arrivo dei migranti sul suolo italiano, non ci sarebbe nulla da meravigliarsi se avvenisse anche a monte, durante il trasporto dei disperati dalla costa libica alla nostra. È quello che ipotizza la Procura di Catania (ma anche di Trapani e altre città siciliane), divulgate dal capo Carmelo Zuccaro. Il quale dispone anche di intercettazioni dei nostri servizi segreti, legittime per legge a scopo preventivo, ma inutilizzabili (non essendo disposte da un giudice) a fini processuali. Per questo il procuratore ne ha parlato, senza violare alcun segreto investigativo – pare non ci siano indagati e, anche se ci fossero, non sono stati rivelati – nell’ambito della doverosa “leale collaborazione fra poteri dello Stato”.
Quando un pm scopre una grave disfunzione amministrativa o un fenomeno che può danneggiare lo Stato, è bene che lo segnali alle autorità politiche che possono intervenire: poi, per gli eventuali reati, vedrà lui.
“il Procuratore capo della Repubblica di Catania Carmelo Zuccaro, che ha lanciato l’allarme, pienamente giustificato dal potenziale pericolo, anzitutto per la vita dei migranti: se lo scafista sa di poterli rifilare dopo qualche chilometro alla nave di un’Ong, userà natanti sempre più insicuri e adotterà ancor meno precauzioni per la loro incolumità. Il tutto approfittando di quel gigantesco Far West che è il Mediterraneo, terra di tutti e di nessuno per l’inerzia dei governi europei e dell’inesistenza di quello libico (il regime-fantoccio di Serraj tenuto in piedi dalla finzione internazionale e neppure in grado di stipendiare la sua guardia costiera, che sbarca il lunario nei modi più strani). Se poi risulta da intercettazioni (utilizzabili o meno conta poco: contano i fatti) che alcune Ong e alcuni scafisti comunicano telefonicamente per passarsi la staffetta, parlare di accuse e sospetti infondati è ridicolo. Così come aprire pratiche al Csm sul magistrato che lancia l’Sos, invitarlo a “parlare con gli atti” (campa cavallo), accusarlo di criminalizzare le Ong, cioè intimargli il silenzio per continuare a ignorare il problema.”
Finalmente un giudice che ha il coraggio di indagare sul business dell'immigrazione.
C’è un Parlamento? Indaghi. Abbiamo un governo? Acquisisca gli elementi dei suoi servizi segreti, se non vuole ascoltare i pm (peraltro già auditi a Catania da una delegazione del Parlamento Ue) e agisca di conseguenza. Corridoi umanitari? Ritorno a Mare Nostrum? Taglio dei fondi alle Ong opache? Centri di raccolta e smistamento dei profughi sulle coste libiche cogestiti da Tripoli e Roma? Decidano loro: li paghiamo apposta. Invece il Governo di rispondere positivamente alla richiesta del Procuratore, cosa fa? Palazzo Chigi si para dietro il fuoco di fila degli insulti che le anime belle del solidarismo buonista rovesciano sul magistrato. In una tardiva scoperta del garantismo, sinistra e organizzazioni cattoliche si lanciano in sdegnose lamentazioni per le accuse diffamatorie avanzate, a loro dire, da Zuccaro ai danni degli “angeli della solidarietà”.
Eppure, in questa oscura vicenda c’è qualcun altro che tace e il cui silenzio è assordante: il ministro degli Esteri, Angelino Alfano. Zuccaro lo ha chiamato implicitamente in causa. L’indagine sulle Ong si sviluppa in una dimensione internazionale che coinvolge il ruolo giocato da altri Stati. La Farnesina dovrebbe lavorare per spianare la strada agli inquirenti italiani nelle interlocuzioni con le autorità estere, invece non lo fa. Perché? C’entra forse il fatto che l’odierno titolare del dicastero fino a qualche mese fa è stato il dominus della macchina infernale del soccorso e dell’accoglienza degli immigrati che oggi è sotto i riflettori degli investigatori?
Comunque sia, basterebbe poco per mettere fine allo scandalo del traffico di esseri umani. Basterebbe imporre al pur fragile governo di Tripoli il rispetto delle Linee guida sul trattamento delle persone soccorse in mare, adottate con la Risoluzione del Maritime Safety Committee 167(78) del 20 maggio 2004, che prevedono l’obbligo per il Governo responsabile della zona S.a.r. (Search and Rescue) di competenza, di fornire un luogo sicuro in cui le navi del soccorso possano sbarcare i naufraghi salvati in mare.
Ma, se un pm indica la luna in fondo al mare, non provino più a mozzargli il dito
A sostegno delle ONG «Il Movimento 5 Stelle, inoltre, continuerà a prestare massima fiducia e supporto a chi si sta letteralmente sostituendo alla vacatio di una Europa che continua a fare orecchie da mercante, delegando alla sola Italia un ruolo tanto delicato quanto fondamentale, quale quello del supporto alle operazioni del recupero dei disperati nelle acque del Mediterraneo e della loro accoglienza».
#iostoconZuccaro

La mia risposta sotto il post del Presidente Grasso : https://www.facebook.com/PietroGrasso/posts/1510632848954966?comment_id=1367851259974582&comment_tracking=%7B%22tn%22%3A%22R%22%7D


martedì 4 aprile 2017

Tutto deve cambiare perché nulla cambi


Ieri 3 aprile alle ore 18:30 si è svolto un consiglio comunale


La discussione al secondo punto dell'ordine del giorno, era sulla: “Delibera di Giunta Comunale n. 2/2017 e 35/2017”.
A quanto abbiamo avuto modo di constatare, le reali problematiche sulla base delle quali la Giunta comunale, con la presenza degli Assessori “Rinaldi, Osimo, Felluca e Alimenti“, dichiarò di “essere ostaggio da parte di un cittadino”, non sembrano certo riconducibili allo specifico cittadino, così come non potrebbero esserlo per chiunque altro richiedesse di avere conoscenza di atti e documenti per fini giudiziari.
Infatti, come stabilisce anche l'art. 24 della nostra Costituzione che, “riconosce a tutti, sia come soggetto singolo che soggetto collettivo, il diritto di rivolgersi a un giudice per avviare un processo giudiziario a difesa dei propri diritti e dei propri interessi legittimi; se, invece, si viene chiamati in giudizio, si ha diritto alla difesa in ogni momento dell’iter processuale.”
Tale diritto viene, a nostro avviso, sicuramente violato nel momento in cui alcuni Responsabili di Uffici e di diversi procedimenti Amministrativi, nonostante siano in conflitto di interessi, impediscono non solo l’accesso all’avente diritto, ma anche ad un Consigliere Comunale, rendendo difficoltoso l’esercizio pieno di un suo dovere istituzionale: il controllo sull’operato dell’azione amministrativa. Infatti, il 17 gennaio 2017 con protocollo n.1856, il consigliere di minoranza Marco Tellaroli, richiedeva un accesso agli atti inerente alla copia del Fascicolo completo della Delibera, Registro n. 2 data 05/01/2017, chiedendo in tal modo copia di tutti gli atti che avevano portato alla formulazione della suddetta . Dopo la presa consegna degli atti, ad una prima analisi sono emerse cause e sentenze riguardanti alcuni piani di lottizzazione. Molti atti, ancorché legati a contenziosi fra il Comune,  con nomi di alcuni dipendenti e tecnici, ed il cittadino Arturo Cimaglia, proprietario di alcune sentenze e cause, presentano a nostro avviso rilevanti aspetti di interesse pubblico.
Altri documenti, invece, non erano presenti nel fascicolo della DGC n. 2/2017, così come mancavano i documenti relativi a violazioni che si riscontrano nei fascicoli per i quali si chiedeva l’accesso, quali ad esempio la falsa protocollazione del PdC 80/2003 o la Variazione del progetto convenzionato La Lobbra.
Per quanto riguarda invece dipendenti e tecnici esterni usati in passato dall’Ente, siamo peraltro venuti a conoscenza del fatto che, alcuni soggetti, sono indagati per reati commessi contro il Comune o condannati dalla Corte dei Conti per danno erariale e che alcuni di essi, nonostante tutto, ancora prestano servizio presso gli uffici del Comune, senza esser mai stati raggiunti da provvedimenti disciplinari, ed  altri, invece, sono addirittura stati promossi…. Possibile che, nonostante la pianta organica del Comune di Bracciano abbia in forza oltre cento persone, l’Ente finisca per “premiare” o comunque “considerare” solo alcuni mentre altri, certamente onesti fino a prova contraria, rimangono emarginati?
Le nostre domande in aula consiliare, si basavano proprio su tutti questi dati oggettivi, ovvero:
·         Come mai non viene rispettato il diritto di accesso agli atti e di avere conoscenza di atti e documenti per fini giudiziari, come sancito anche dall’art. 24 della nostra Costituzione, nonché dalle norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi?
·         Se i documenti sono in possesso di questa Amministrazione, si dovrebbero conoscere i fatti, quindi chiediamo a Voi, potete rappresentarceli compiutamente?
·         Se invece i documenti non sono effettivamente in possesso nemmeno di codesta Amministrazione, come può il Comune difendersi in sede Civile o Penale, come parte offesa, senza aver opportuna conoscenza e possesso degli atti? Costituendosi parte civile nei procedimenti, non si potrebbe incorrere in danno erariale, visto che non si ha opportunità di difesa?
·         Sono mai stati presi provvedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti “inadempienti”, o che abbiano commesso violazioni di legge?
Queste domande non hanno ottenuto risposta. Abbiamo assistito ad una scenetta, tra una parte della minoranza, e la maggioranza, e abbiamo assistito alla difesa della Giunta e del Vice Sindaco.
Dopo questo passaggio “difensivo”, abbiamo fatto notare un altro problema, inerente alla Delibera di Giunta Comunale n.7/2017 dove troviamo come oggetto: richiesta di patrocinio legale avanzata da un dipendente comunale- provvedimenti.
In questa delibera l’Ente, anche a tutela dei propri diritti ed interessi, ove si verifichi l’apertura di un procedimento di responsabilità civile o penale nei confronti di un suo dipendente per fatti o atti direttamente connessi all’espletamento del servizio e all’adempimento dei compiti d’ufficio, assumerà a proprio carico, a condizione che non sussista conflitto di interessi, ogni onere di difesa sin dall’apertura del procedimento, facendo assistere il dipendente da un legale di comune gradimento.
Proprio in questo caso vediamo trascritto che, “Si allontana il Vice Sindaco Arch. Gianfranco Rinaldi per incompatibilità sull’argomento.”
Anche qui, incuriosito dall’allontanamento del Vice Sindaco, il 2 marzo 2017 con protocollo n. 7697, il consigliere di minoranza Marco Tellaroli, richiedeva un accesso agli atti inerente alla copia del Fascicolo completo chiedendo, di nuovo,  tutti gli atti inerenti alla formulazione della suddetta Delibera. Dopo la presa in consegna degli atti, ad una prima analisi è emerso un procedimento, rgnr 4327/15, che vede tra gli indagati i dipendenti comunali Arch. Cecilia Sodano che richiede il patrocinio legale al Comune, il dipendente comunale Ing. Luigi Di Matteo, l’ex componente della Commissione Paesaggistica del 2013 Arch. Francesco Rinaldi e il progettista Arch. Massimo Cavalieri.
Mentre tentavamo di rappresentare anche questo problema, il Presidente del Consiglio ci richiamava all’ordine, chiedendoci di attenerci al punto all’ordine del giorno e togliendoci la parola. La cosa, a nostro avviso, è però legata del tutto all’attuale stato di “mancanza di serenità” dell’Ente, finendo per riflettersi, comunque, su aspetti rilevanti di interesse pubblico afferenti la sfera della garanzia della correttezza, trasparenza ed imparzialità dell'Azione Amministrativa.
Per farla breve, ci sono ancora una collezione di fascicoli giudiziari: Prato Giardino,  Montebello e La Lobbra. Ed ancora: dalla condanna a 1 anno e 8 mesi del Dottor Razzino - ai reati per la falsificazione del Protocollo Generale - gli articoli dei giornali come citato il 14 gennaio 2016 dall'associazione Salviamo Bracciano che recitava: vedono imputati Bianca Maria Alberi (Sviluppo Economico e Risorse Tributarie) rinviata a giudizio per aver reso false informazioni al P.M. insieme al dott. Giribono e alla dott.ssa Zito; sino ad arrivare alla condanna a 1 anno e 6 mesi dell’Ing. Luigi Di Matteo.
Sino ad arrivare alle problematiche, di una dipendente Comunale che dovrà essere reintegrata presso la P.A. del Comune di Bracciano.
La giustizia, in molti di questi casi, non ha ancora terminato il suo corso, e tutti sanno che nessuno è colpevole di nulla fino all’ultimo grado di giudizio.
Ma tutto questo, ci porta comunque a fare un raffronto su quella che risulta essere la condizione dei cittadini di Bracciano, prima e dopo il cambio di Governo del Paese.
Comprendiamo che la giustizia non ha ancora terminato il suo corso, ma nel frattempo, cosa è cambiato?
Ciò che avveniva con la precedente giunta avviene oggi con quella attuale. L’Amministrazione è, oggi come ieri, ancora “impantanata”, in molti casi lenta ed incapace di agire adeguatamente, “zavorrata” da situazione complesse che generano incompatibilità, conflitti e tensioni.
Ora la Giunta Comunale ha deliberato di volersi costituire parte civile nella prossima udienza innanzi al GIP, fissata per il giorno 18 aprile 2017, per il procedimento rgnr 127/11.
Ora una domanda sorge spontanea: i documenti saranno in possesso dell’Amministrazione?


Nel contempo, vorrei far presente che anche tra i lavoratori pubblici del Comune di Bracciano, la professionalità è alta molti di loro ce la stanno mettendo tutta per cercare di portare serenità garanzia della correttezza, trasparenza ed imparzialità. Quindi fare di tutta un'erba un fascio è sbagliato. Il nostro Comune si trova in queste condizioni, anche per colpa della politica, molti errori sono stati fatti per "il compiacimento dell'organo politico a cui è legato da un vincolo fiduciario". Quindi oltre ad essere onesti fino a prova contraria, la mia stima nel loro operato per il bene pubblico, rimane alta.
L'Onestà e la serenità, toneranno di moda.






domenica 26 marzo 2017

Interrogazione parlamentare sul Lago di Bracciano Movimento 5 Stelle

Interrogazione parlamentare del MoVimento 5 Stelle a risposta scritta al  Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sull'emergenza idrica del Lago di Bracciano.
Nello specifico si chiede di rivedere la convenzione ministeriale con la quale Acea e' autorizzata a captare  l'acqua del lago di Bracciano.
Di seguito il testo dell interrogazione:

Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Per sapere - premesso che:
L’emergenza procurata dal basso livello delle acque del lago di Bracciano è divenuto un fenomeno estremamente preoccupante. http://www.abitarearoma.net/sospendiamo-le-captazioni-acea-manifestazione-del-comitato-difesa-del-bacino-lacuale-bracciano-martignano/
Uno scenario da disastro ambientale che rischia oltretutto di determinare sanzioni dall’Europa perché non si tutelano i siti di interesse comunitario lacustri. Il lago di Bracciano ha una ricchezza ecologica unica al mondo, ricco di biodiversità  di fauna e di flora e che ora rischia l’estinzione.
La concessione siglata da Acea con il Ministero dei lavori Pubblici (in allegato) , per quello che doveva restare un acquedotto d’emergenza per Roma, è stata stilata nel 1990, quando l’Acea  era interamente pubblica, oggi  sulla base di questa vecchia convenzione Acea Ato 2 spa capta acqua dal lago giornalmente, per far fronte al consumo idrico di Roma e degli altri comuni che fanno dell’ATO. Una captazione costante e giornaliera, che è di 1100 litri /secondo, ma che può arrivare addirittura a 5000 litri/secondo quando si è in emergenza, ai quali si devono aggiungere, poi i 450 litri secondo dell’acquedotto Paolo che porta l’acqua ai giardini del vaticano e alle fontane di Roma. Inoltre, la stessa Acea Ato 2 spa  ha ribadito al tavolo tecnico regionale, che l’acqua del lago di Bracciano viene immessa nel circuito del sistema idrico di Roma e dei comuni che sono sotto gestione Acea, questo comporta che se la pressione dovesse diminuire da altre sorgenti come il Peschiera o l’acqua marcia, la captazione del lago avrà un aumento, come è stata a dicembre 2016, quando si è dovuto intervenire per manutenzione sull’acquedotto del Peschiera e quindi la captazione al Lago è stata di 1500 litri/secondo. http://www.terzobinario.it/emergenza-lago-bracciano-nessuna-riduzione-della-captazione-parte-acea/106545
Questo perché l’acqua del lago di Bracciano entra del circuito del Servizio Idrico Integrato che fornisce oltre a Roma anche gli altri comuni,  una problematica rilevante è se  un acquedotto del servizio ha una perdita di pressione o di mancanza di litri questi vengono recuperati pompando più acqua dal Lago. L’abbassamento del livello del lago, che ha annullato il contributo alla portata del fiume Arrone, genera un inquinamento specie nel suo tratto iniziale, come segnalato anche nell’interrogazione Daga, per la quale si attende ancora risposta http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/10319&ramo=CAMERA&leg=17&gruppo=5&testo=4%20Bracciano%205%203
Solo negli ultimi dodici mesi la riduzione ha superato un metro (come nel 2003) e le conseguenze sia per l’ecosistema lacustre sia per l’uomo che ne fa uso, sono evidenti. Molta la vegetazione  scomparsa e con essa, le aree di riproduzione dei pesci foraggio (indispensabili alla nutrizione dei pesci di valore commerciale) e gran parte delle potenzialità autodepurative dovute alle macrofite emergenti. Tale tendenza potrebbe portare al depauperamento della risorsa idrica, destabilizzando l’ecosistema fino al collasso. (https://www.greenme.it/informarsi/ambiente/23321-lago-bracciano-disastro-ambientale);
:-
Se i Ministri interrogati non ritengano urgente rivedere i termini della Concessione siglata con Decreto Ministeriale e sottoscritta nel 1990, segnalando a chi possiede le opportune competenze, la necessità di sospendere o perlomeno di, ridurre notevolmente il livello di captazione dal bacino idrico del Lago di Bracciano, sollecitando inoltre l’attivazione di misure e progetti per ampliare la capacità di depurazione delle acque reflue, in modo tale che possano essere reimmesse nel Lago  e non disperse nel Fiume Arrone senza essere state depurate come accade oggi.

DAGA, ZOLEZZI, TERZONI, MANNINO, DE ROSA, BUSTO, MICILLO, VIGNAROLI


mercoledì 22 marzo 2017

ABBASSAMENTO DEL LIVELLO DEL LAGO DI BRACCIANO

La dimostrazione dell'incapacità di chi ha "monitorato" il livello del lago tirando fuori tabelle che non avevano nessun legame con la realtà storica ma in base alle esigenze di titolari di pseudo stabilimenti o concessionari di battigie. Il livello del lago del 2015 era più che naturale, mentre anormale era stata la siccità precedente che ha fatto crescere la spiaggia da sfruttare. i provvedimenti adottati, specialmente l'abbattimento del livello sull'Arrone, sono stati la causa principale del calo attuale ed ora gli stessi responsabili si ergono a paladini.

Minnucci fa solo campagna elettorale
C'è forse nell'aria un eccesso di allarmismo?
14 anni fa la situazione si presentava più critica e ben diversa da quella attuale quando le condizioni climatiche e di captazione erano molto simili a quelle di oggi, eppure negli anni successivi tutto è tornato nella normalità.
Normalità, poi, cosa significa?

I livelli del Lago negli anni



Infatti nel 2015, fu stipulato un protocollo operativo, (che finora non esisteva) da tutti i Comuni che si affacciano sul bacino, del Lago di Bracciano e da altri enti interessati, per evitare che le acque si innalzano oltremisura, salvaguardando le stagioni estive. I Comuni inviarono una richiesta congiunta ad Ardis "Agenzia regionale per la difesa del suolo del Lazio" per far attuare dall’ente tutte le misure necessarie, identificando insieme ad una società specializzata, la misura più idonea ” in circa 162,50 metri s.l.m.,”. L’Ardis, quindi, incaricò ACEA di prelevare acqua, per far scendere il livello, contestualmente facendo realizzare alcuni interventi di bonifica dell’Arrone, per far contenere le acque di emissione dal lago. Per salvare la stagione estiva, quindi, furono proprio gli Enti interessati, a dire ad Acea che doveva utilizzare una notevole quantità di acqua, nell’ordine di quaranta milioni di metri cubi: Fonte: http://www.osservatorelaziale.it/index.asp?art=14705


Il Lago di Bracciano, anche chiamato con il nome di “Lago Sabatino“, è un lago di origine vulcanica, l’ottavo in Italia per estensione con i suoi 57,5 km2 ed il sesto per profondità, con i suoi 164 metri.
L'acqua del nostro Lago riesce ad arrivare in alcune zone di Roma, compiendo un viaggio di circa 39 chilometri, per arrivare alle prime fontane vaticane e non di Roma. ed è proprio per questo motivo che, per conservare la sua purezza, è stato messo sotto tutela e le acque vengono costantemente monitorate permettendoci di godere di questo meraviglioso paesaggio.



Ovvio che un corretto controllo del flusso delle acque in uscita sia auspicabile, infatti la Sindaca Sabrina Anselmo ci fa sapere che, a seguito degli incontri avvenuti presso la Regione Lazio - Direzione Ambiente e Sistemi Naturali, alla presenza dei comuni di Anguillara Sabazia, Bracciano, Trevignano Romano, Consorzio del Lago, Ente Parco, Città Metropolitana di Roma Capitale e Acea ATO2 si pubblica il piano degli interventi che Acea ATO2 sta attuando per far fronte all'abbassamento del livello del Lago di Bracciano.


 L'azione per la tutela del territorio e del lago di Bracciano continuerà a persistere per far ritornare il lago ai suoi livelli naturali. Siamo fortemente convinti che per contrastare queste emergenza deve essere subito avviato un intervento immediato di riduzione della captazione da parte di Acea, visto l'imminente stagione estiva che con le alte temperature e la conseguente evaporazione può creare ulteriori danni ambientali.

Mentre i nostri Portavoce in Regione Lazio, interrogano l'amministrazione Zingaretti "La Regione Lazio ha un deficit di pianificazione e programmazione in molti ambiti - ha spiegato - per la mancanza di volontà politica di fare chiarezza in settori molto redditizi per gli interessi privati. Purtroppo questa prassi colpisce anche la gestione della risorsa più preziosa, l’acqua, attualmente sprovvista della necessaria ridefinizione dei bacini d’ambito idrografico e, soprattutto, di un Piano Regolatore Generale degli Acquedotti aggiornato ai reali fabbisogni idrici, visto che l’ultimo aggiornamento è del 2003, basato su un censimento dei consumi idrici realizzato nel 1996, e da allora si è proceduto con delle stime con risultati gravi e sotto gli occhi di tutti, come è il caso del lago di Bracciano  il cui livello idrico si abbassa inesorabilmente ogni anno per cause legate al clima e, soprattutto, alla captazione delle acque da parte dell’Ato2 di Acea. Se non si hanno reali dati sui consumi idrici è impossibile calcolare la giusta quantità di acqua da prelevare dal bacino, per questo - ha concluso - abbiamo depositato un’interrogazione per sapere dall’assessore Buschini se la regione intende aggiornare il Piano Regolatore Generale degli Acquedotti del Lazio,  promuovere un nuovo censimento dei prelievi e dei consumi idrici  e mettere in campo attività di controllo sui prelievi d’acqua da parte di Ato2".

 PDF Allegati 

Breve informazione del sistema idrico del Comune di Roma è gestito dal gruppo Acea, che su 18 metri cubi al secondo, circa 12 vengono forniti dalla sorgente del Peschiera-Capore, nel reatino “acqua di roccia calcare”. Il resto dall' Acqua Marcia della Valle dell'Aniene, dall' acquedotto Appio Alessandrino e da quello dell'Acqua Vergine. La fonte superficiale, viene servita del lago di Bracciano, solo come emergenza – come cita la "voce" della multiservizi Acea (Azienda Comunale Energia e Ambiente)


Siamo molto lontani, dal creare allarmismi non giustificati al momento, il nostro lago vive di queste fluttuazioni nell'arco del tempo. Il livello delle acque del lago, infatti, ci sono state nel tempo diverse interpretazioni, con misure che variarono dai 161,70 (livello idrografico riportato sulle carte geografiche), e 164 metri, valore inserito nelle mappe catastali, “valore solo teorico”, perché a quella quota l’acqua arriverebbe a bagnare sia la piazza del Molo di Anguillara, che diversi punti della circumlacuale.



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