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lunedì 6 gennaio 2014

La differenza tra un Partito e il M5S - creare delle future liste civiche

Mandiamoli Tutti a Casa



La differenza tra un Partito e il M5S , ormai è chiara quasi a tutti

Nei territori comunali, il riflesso delle elezioni del 2013, ha dato l’impulso a quanti volevano e vogliono impegnarsi per cambiare le sorti del bel paese. Spesso si tratta di persone, semplici cittadini, che non si sono mai occupati di entrare davvero nelle istituzioni ma ora si trovano ad aprire i cosiddetti MU come luoghi d’incontro virtuali sulla rete. Le basi sulle quali si aprono queste piattaforme sono sicuramente democratiche e lo scopo è quasi sempre l’intento di creare delle future liste civiche sotto il simbolo del MoVimento Cinque Stelle.
Il grande disagio che si prova nei piccoli territori è sempre lo stesso: l’interruzione del continuum elettorale in cui i candidati appartenevano, nella maggioranza dei casi, a famiglie storiche e godevano di appoggi indiscussi di alcuni comitati territoriali nella prospettiva post elettorale del dare/avere. La contro tendenza mette in difficoltà i soliti noti che si vedono scendere nelle percentuali e si affannano con proclama popolari al limite della credibilità assoluta; l’esperienza di comitati storici, giustamente interessati alla tutela dell’ambiente, e il forte riconoscimento degli stessi da parte dei residenti, inducono alcuni loro partecipanti a creare delle liste civiche o appoggiare alcuni candidati di partito presenti al loro interno boicottando, di fatto, la spalla che i MU territoriali, hanno sempre messo a disposizione di tutti i cittadini onesti e di buoni volontà.

La vera differenza tra qualsiasi partito e qualsiasi lista civica, e una lista del M5s è la struttura, come movimento cittadino che intende riportare la sovranità ai cittadini le decisioni sul programma elettorale, le priorità degli interessi d’azione e tutto l’iter operativo generale del gruppo attivista, vengono prese sempre ascoltando le istanze dei cittadini e in riunioni aperte in cui possono partecipare tutti gli interessati, indipendentemente dal voto espresso in sede elettorale. Nonostante tutto, molto spesso, siamo stati contattati da persone, che poi si sono rivelate non poco chiare negli intenti e che favorivano lo sviluppo di questo o quel privato e con cui dividono e dividevano interessi economico politici e sociali. Le lobby sono strutture di privati con impronta criminale, nel micro mondo di ogni territorio c’è la rappresentazione della lobby delle slot e nelle nostre amministrazioni c’è la micro riproduzione dell’atteggiamento accomodante e complice del Governo Letta. Come potete chiederci di non fare la voce grossa? Come potete chiederci di non farci valere e di non far rispettare, da parte nostra, l’utilizzo chiaro e limpido del mezzo che ci permette di entrare nelle istituzioni e battagliare contro i grandi mafiosi del nostro tempo?
In tutte le recenti dichiarazioni di molti dei nostri portavoce eletti in Parlamento e in Senato, si legge appunto questo riferimento: le battaglie vanno combattute con civiltà e nelle sedi opportune che siano amministrative e/o governative. Cosa ci viene quindi chiesto nei singoli territori? Dovremmo forse tradire i nostri ideali per accontentare i singoli lasciando indietro l’interesse generale? Dovremmo forse avere una sorta di pudore o vergogna nel portare avanti le nostre richieste, le nostre proteste e le nostre proposte sotto il simbolo stellato?

Ci sono frasi ricorrenti tipo
- Grillo è fascita/leghista/berlusconiano
- Il M5s è eversivo dopo aver bloccato la deroga all’art 138 della costituzione per la quale PD e PDL si erano schierati a favore
- Il M5s non ha fatto niente
- Dovevate fare l’alleanza con Bersani
- Il M5s vuole andare al voto col Porcellum
- La base non esiste: decidono tutto Grillo e Casaleggio

Un senso di frustrazione sta assalendo molti di noi che, nonostante le ore passate in strada, l’impegno nello studio, il fare non fermandosi agli ostacoli, si sentono insultare da gente di cui si difendono i diritti. Spesso veniamo derisi come visionari, a volte qualcuno ha l’ardire che non si è  compreso questo o quel DL. Cosa non abbiamo capito? Non abbiamo capito il Decreto Salva Roma tutelava le tasche di Marino e dei suoi soci? Non abbiamo capito che la legge di stabilità 2014 è una legge truffa che mette tutti nella condizione di diventare evasori fiscali?

Siamo stanchi di chi, con scarso studio e impegno pratico, viene poi a pontificare. Siamo stanchi degli ipocriti, anche di quelli che si definiscono pro M5s! Siamo stanchi dell’atteggiamento di sudditanza prima rivolto al solito partito della vita e ora rivolto ai nostri portavoce che, invece, non aspettano altro che la nostra voce forte e decisa. Molti non conoscono il senso civico, la costituzione, le leggi che vengono emanate nei giorni di festa perché non hanno la possibilità; ce ne moltissimi, però, che non hanno quelle basi di istruzione necessaria per poter essere obiettivi perché semplicemente non hanno la volontà di aprire il libro. Lo studio è la conditio sine qua non per cui si ha la possibilità di argomentare una posizione, un’idea, un progetto; diversamente si cade nella demagogia e nell’utopia che, nel senso tretto del termine, è lo stato di realtà irrealizzabile materialmente. Ecco, siamo tutti chiamati a fare informazione, a studiare per poter essere incisivi e per evitare di dire non verità, dobbiamo studiare per fare in modo che ad ogni battuta si sappia stanare il politichetto di turno che cerca facile popolarità.

E' solo ed esclusivamente COMUNICAZIONE. Per cui noi non vogliamo avere un DiBattista in meno ma 160 DiBattista in più.. con il proprio stile, con il proprio carisma... ma che imparino a comunicare perchè a nulla serve far politica se poi non sai far arrivare alla gente ciò che pensi e ciò che fai..




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