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mercoledì 16 agosto 2017

Lettera aperta a Virginia Raggi

Cara Sindaca Virginia Raggi, sono un consigliere comunale di minoranza del M5S di Bracciano. Il giorno 3 agosto incontrai il Presidente del Consiglio Marcello De Vito, dove insieme, abbiamo parlato dei problemi che stava vivendo il nostro lago di Bracciano e del lavoro che avevate imposto da fare ad Acea, alle condutture, anche se in ritardo, perché che il CDA era stato cambiato da poco. Il giorno dopo ovvero il 4 agosto, venni a sapere attraverso i giornali, che Lei, aveva fatto ricorso al TAR, contro l'ordinanza della Regione Lazio, a mia avviso anch'essa in ritardo e omissiva, contro un danno Ambientale, ormai accertato da tempo. Ora non sto qui ha darle le colpe di una storia che va avanti ormai da oltre 10 anni, perché ne Stato, ne Regione e ne tanto meno l'Acea S.p.a. insieme ai suoi soci  hanno mai voluto investire verso le condutture. Ma! Essere informato di questo Ricorso, dai giornali, quando noi portavoce eletti, abbiamo combattuto, attraverso  interrogazioni: in sede regionale, parlamentare e addirittura europalmentare, per avere uno stop della captazione, per la salvaguardia del nostro Lago, un’area protetta dall’UE nell’ambito della rete “Natura 2000”. 


E non c’entra solo la siccità degli ultimi mesi. In base ad una convenzione datata 1990 con la multiutility ACEA, il lago costituisce una riserva idrica per Roma. Significa che è acqua da usare in caso di emergenza: lungi da adottare una programmazione tale da scongiurare tale rischio, in questi 27 anni l’ACEA ha trasformato in fatto ordinario l’uso del lago di Bracciano per dissetare la capitale.


Non possiamo permetterci di far morire di sete il lago di Bracciano. E’ un tesoro naturale e una riserva d’acqua che va preservata affinché anche i posteri – e non solo noi – possano farne un uso saggio. L’Italia ha dei doveri in questo senso nei confronti dell’Unione Europea: discendono dalla direttiva habitat e dalla direttiva quadro sulle acque.


Il giorno 4 agosto, oltre ad informare il consigliere regionale Davide Barillari e il Presidente del Consiglio Marcello De Vito, di esser contrariato nella sua scelta di intraprendere il Ricorso al TAR, gli chiesi gentilmente, di consigliarti di ritirare tale scelta, nel frattempo mandai una PEC (che ti allego) a protocollo.gabinettodelsindaco, chiedendoti per favore, di ritirare tale Ricorso. Alle ore 18:00 andai in consiglio comunale, dove nel terzo ordine del giorno, aggiunto dal sindaco, il nostro intervento come gruppo 5 stelle, che riporto qui fedelmente, è stato:  "Non condividiamo il Ricorso al TAR, dell'amministrazione romana, contro l'ordinanza sullo stop della captazione del lago di Bracciano. Noi viviamo e siamo stati eletti in questo territorio e per questo abbiamo il diritto di difenderlo e preservarlo per le generazioni​ future.


Ora mi aspetto che oltre alle parole, si intervenga, nel limite massimo dei suoi poteri, proprio perché, oltre ad esser la sindaca di Roma è anche il Presidente della Città Metropolitana, quindi anche del nostro territorio braccianese.

Marco Tellaroli e Alessandro Persiano

Link del Commento: https://www.facebook.com/groups/braccianom5s/permalink/1904808109533248/


Soluzioni che devono affrontare i nostri concittadini:

C'E' UNA UNICA SOLUZIONE: CAMBIARE RADICALMENTE IL SISTEMA DI GESTIONE DELL'ACQUA.

NEL LAZIO SI PUO': INDIVIDUAZIONE DEGLI AMBITI DI BACINO IDROGRAFICO E APPLICAZIONE DELLA LEGGE 5/2014.

LA REGIONE LAZIO DEVE FARLO ! 

ALTRIMENTI FAR USCIRE DI NUOVO UN REFERENDUM, PER FAR USCIRE TUTTI I COMUNI DEL LAGO, DALLA CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA, COSÌ RIENTRIAMO NELL'AMBITO DI BACINO 5 DELL'AREA VASTA DI VITERBO.


domenica 26 marzo 2017

Interrogazione parlamentare sul Lago di Bracciano Movimento 5 Stelle

Interrogazione parlamentare del MoVimento 5 Stelle a risposta scritta al  Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sull'emergenza idrica del Lago di Bracciano.
Nello specifico si chiede di rivedere la convenzione ministeriale con la quale Acea e' autorizzata a captare  l'acqua del lago di Bracciano.
Di seguito il testo dell interrogazione:

Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Per sapere - premesso che:
L’emergenza procurata dal basso livello delle acque del lago di Bracciano è divenuto un fenomeno estremamente preoccupante. http://www.abitarearoma.net/sospendiamo-le-captazioni-acea-manifestazione-del-comitato-difesa-del-bacino-lacuale-bracciano-martignano/
Uno scenario da disastro ambientale che rischia oltretutto di determinare sanzioni dall’Europa perché non si tutelano i siti di interesse comunitario lacustri. Il lago di Bracciano ha una ricchezza ecologica unica al mondo, ricco di biodiversità  di fauna e di flora e che ora rischia l’estinzione.
La concessione siglata da Acea con il Ministero dei lavori Pubblici (in allegato) , per quello che doveva restare un acquedotto d’emergenza per Roma, è stata stilata nel 1990, quando l’Acea  era interamente pubblica, oggi  sulla base di questa vecchia convenzione Acea Ato 2 spa capta acqua dal lago giornalmente, per far fronte al consumo idrico di Roma e degli altri comuni che fanno dell’ATO. Una captazione costante e giornaliera, che è di 1100 litri /secondo, ma che può arrivare addirittura a 5000 litri/secondo quando si è in emergenza, ai quali si devono aggiungere, poi i 450 litri secondo dell’acquedotto Paolo che porta l’acqua ai giardini del vaticano e alle fontane di Roma. Inoltre, la stessa Acea Ato 2 spa  ha ribadito al tavolo tecnico regionale, che l’acqua del lago di Bracciano viene immessa nel circuito del sistema idrico di Roma e dei comuni che sono sotto gestione Acea, questo comporta che se la pressione dovesse diminuire da altre sorgenti come il Peschiera o l’acqua marcia, la captazione del lago avrà un aumento, come è stata a dicembre 2016, quando si è dovuto intervenire per manutenzione sull’acquedotto del Peschiera e quindi la captazione al Lago è stata di 1500 litri/secondo. http://www.terzobinario.it/emergenza-lago-bracciano-nessuna-riduzione-della-captazione-parte-acea/106545
Questo perché l’acqua del lago di Bracciano entra del circuito del Servizio Idrico Integrato che fornisce oltre a Roma anche gli altri comuni,  una problematica rilevante è se  un acquedotto del servizio ha una perdita di pressione o di mancanza di litri questi vengono recuperati pompando più acqua dal Lago. L’abbassamento del livello del lago, che ha annullato il contributo alla portata del fiume Arrone, genera un inquinamento specie nel suo tratto iniziale, come segnalato anche nell’interrogazione Daga, per la quale si attende ancora risposta http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/10319&ramo=CAMERA&leg=17&gruppo=5&testo=4%20Bracciano%205%203
Solo negli ultimi dodici mesi la riduzione ha superato un metro (come nel 2003) e le conseguenze sia per l’ecosistema lacustre sia per l’uomo che ne fa uso, sono evidenti. Molta la vegetazione  scomparsa e con essa, le aree di riproduzione dei pesci foraggio (indispensabili alla nutrizione dei pesci di valore commerciale) e gran parte delle potenzialità autodepurative dovute alle macrofite emergenti. Tale tendenza potrebbe portare al depauperamento della risorsa idrica, destabilizzando l’ecosistema fino al collasso. (https://www.greenme.it/informarsi/ambiente/23321-lago-bracciano-disastro-ambientale);
:-
Se i Ministri interrogati non ritengano urgente rivedere i termini della Concessione siglata con Decreto Ministeriale e sottoscritta nel 1990, segnalando a chi possiede le opportune competenze, la necessità di sospendere o perlomeno di, ridurre notevolmente il livello di captazione dal bacino idrico del Lago di Bracciano, sollecitando inoltre l’attivazione di misure e progetti per ampliare la capacità di depurazione delle acque reflue, in modo tale che possano essere reimmesse nel Lago  e non disperse nel Fiume Arrone senza essere state depurate come accade oggi.

DAGA, ZOLEZZI, TERZONI, MANNINO, DE ROSA, BUSTO, MICILLO, VIGNAROLI


domenica 12 febbraio 2017

CONTESTAVAMO LA GIUNTA PRECEDENTE



Nel silenzio della stampa e del Comune, ecco pronta l'ennesima presa in giro per i Cittadini di Bracciano:

La Nuova FALSA FARMACIA "COMUNALE"




Ieri sabato 11 Febbraio 2017, è avvenuta l'inaugurazione della Farmacia Coifal, che da giorni ha invaso tutto il territorio di Bracciano, con pubblicità ingannevole, nei confronti della popolazione, come potete notare, nel volantino in allegato. L'inaugurazione è stata improntata come una nova Farmacia Comunale, mentre come è noto da molte battaglie intraprese, dal Movimento 5 Stelle, dall'Associazione Antimafia Caponnetto e dalla Farma Lazio S.r.l, la società Coifal Farmacie in questione è di proprietà del Comune di Bracciano, soltanto al 6,6%, intercomunale con Gaeta e Castel Madama al 13,4% e il restante MAGGIORITARIO 80% gestito da società private "SCATOLE CINESI", perché in realtà sono controllate da alcuni casertani che ne detengono la proprietà attraverso un giro societario. Tra le varie persone proprietarie di queste società oltre la politica, figura anche se non direttamente, il farmacista simbolo dell’anticamorra Luigi Mascolo al quale la criminalità organizzata uccise il padre e la famiglia Esposito di Sessa Aurunca nella provincia di Caserta in Campania.


CITTADINI NON VI FIDATE, il Comune è soltanto un piccolo socio, dove oggi al posto dell'ex Assessore Borzetti, ha come responsabile della competenza Coifal, il Copogruppo consiliare della maggioranza, Marcantoni Fabrizio.
in qualità di Consiglieri di minoranza, abbiamo il compito di vigilare sull'operato di chi amministra, nell'interesse della collettività.
Gruppo Consiliare di minoranza M5S

Leggi anche: https://goo.gl/d4tmYY

scatole cinesi



domenica 5 febbraio 2017

Una tempesta di fango basata sul nulla

Contro Virginia Raggi è stata ordita una trappola per screditare l’amministrazione del Comune di Roma e il M5S.
A dirlo non è il Blog di Grillo, Marco Travaglio o Il Fatto Quotidiano, ma una fonte insospettabile: il giornalista Luca Telese, che in un articolo su Tiscali.it invita la stampa italiana ad una riflessione, in quanto il “tritacarne mediatico scattato giovedì sera è una pagina oscura”.
Tg e giornaloni ci hanno fatto credere che ci fosse chissà cosa dietro le famose polizze, e invece, osserva Telese:
“Nessuna “provvista”. Nessuna possibilità di incassare il denaro se non in caso morte. Nessuna provenienza illecita dei fondi che Salvatore Romeo investiva nelle sue polizze. Nessuna ipotesi coreutica. Nessuna partita di giro. Nulla di quello che ci era stato detto ieri – per sintetizzare brutalmente era vero. Ma, intanto, la pioggia degli schizzi di fango si è abbattuta su Virginia Raggi con l’obiettivo di inzaccherarla”.
Proprio così, una tempesta di fango basata sul nulla, ma ben orchestrata:
“La Raggi giovedì è uscita da un interrogatorio di otto ore solo a mezzanotte. Le domande e le ipotesi accusatorie hanno iniziato a piovere su giornali e agenzie alle sette di sera, in tempo per i telegiornali e per riempire i titoli dei giornali di venerdì”.
Il giornalista prosegue spiegando nei dettagli gli aspetti poco chiari della vicenda:
“La smentita decisiva degli inquirenti (“Non c’è nessuna ipotesi di reato”) è arrivata solo venerdì a mezzogiorno. Romeo ha potuto vergare un suo messaggio su Facebook solo poco dopo (“i premi scattavano solo in caso morte, non ho moglie ne figli, solo in quella eventualità avevo destinato le somme ai miei amici”). Ma siccome su questo sito lo abbiamo già scritto ieri, quando questa manovra già puzzava di bruciato, dobbiamo ripeterlo a maggior ragione oggi. È ovvio che se la Procura arriva ad interrogare il sindaco della Capitale d’Italia su alcune polizze sospette ha già fatto almeno tre verifiche: 1) Quali sono le clausole della polizza 2) da dove arrivano i soldi della polizza 3) chi ne beneficia e a che condizioni”.
E ancora:
“Tutti i giornali italiani (compreso il Fatto) ieri sono stati messi al corrente delle ipotesi più truci (“provviste” illecite, finalità correttive, partite di giro con pagamento differito, finanziamento occulto). Ma nessun giornale è stato messo al corrente che queste ipotesi erano già state verificate e scartate. Il quarto grado a Virginia Raggi, dunque, ci dicono i giornali di oggi, non ha prodotto causalmente una pioggia di fango. È stato costruito a tavolino per questo: la risposta della Raggi – ci dice il comunicato degli stessi inquirenti, non le ipotesi difensive dei grillini – era del tutto ininfluente”.
La riflessione da fare, conclude Luca Telese, riguarda noi, i media: “Possiamo davvero scrivere una cosa, e il suo esatto contrario, in meno di 12 ore, e non porci nemmeno una domanda? Non giustificare nulla ai lettori? Magari domani qualcuno dimostrerà che Virginia Raggi è corrotta, e allora saremo implacabili, come sempre. Ma finché questo non accade, fino a prova contraria, dobbiamo prendere atto – a prescindere dalle nostre simpatie politiche – che il tritacarne mediatico di giovedì sera è una pagina oscura“.
Fonte:  http://www.silenziefalsita.it/2017/02/05/luca-telese-raggi-trappola-mediatica/




ANCHE OGGI tutti i giornali titolano su Raggi e problemi del M5S (ecco i termini che utilizza "la libera stampa italiana": resa dei conti, spaccature, fazioni, lotte interne, caos totale, guerre intestine, rivalita', odio fra portavoce, base in rivolta, assemblea anti-raggi, guerra fra correnti, portavoce in fuga, polemica, polveriera, vietato parlare, chiusi nel bunker, incubo infiltrati, gogna profonda, guerra fra bande.....).
E' davvero questa la notizia piu' importante ???? E' vera questa notizia o ve la state inventando ? I termini che usate non sputano odio e fomentano la violenza?
VERGOGNATEVI
Dovete svolgere il vostro lavoro con indipendenza, rigore e professionalita'.
 Rifiutate gli ordini del capo redattore che vi dice di scrivere solo odio contro il M5S.
Scrivete la VERITA'. Scrivete quello che succede davvero.
Non siete costretti a scrivere solo fuffa, solo gossip costruiti e fomentati ad hoc, che poi si sgonfiano da soli.
Se in tanti rifiutate, il sistema dell'informazione cambiera'.
Perche' sempre piu' persone non comprano piu' i vostri giornali: i drammatici cali delle vendite, costanti, non vi insegnano proprio nulla ?
Ormai gli italiani non si fidano piu' dei giornali, hanno capito che state fomentando odio e menzogne.
Non spendete una sola parola sul registro tumori fermo da 2 anni.
Non e' una notizia ? Non e' uno scoop? I morti di cancro valgono meno della polizza di Romeo? Non ve ne frega nulla dei morti di cancro ? Non avete nessun amico o nessun familiare morto di tumore ?
State zitti forse perche' la colpa arriva in alto, fino ai vertici del PD, fino a Nicola Zingaretti ?
Non si sa nulla di questo governo fotocopia Renzi che blocca l'Italia.
Non si sa nulla dei veri drammi dei terremotati, dei disoccupati, dei precari, degli esternalizzati, dei nuovi poveri.
Non si sa nulla degli arresti quotidiani fra i sindaci del PD.
Non si sa nulla di MPS, di Banca Etruria, del piu' grosso scandalo italiano che ha travolto la Consip e il capo dei carabinieri, DEL SETTE.
Intanto il PD si spacca e blocca il paese. Ma la colpa di tutto e' sempre e solo del M5S.
L'informazione in Italia e' corrotta.
Dobbiamo andare all'estero per cercare le notizie sull'Italia.

venerdì 23 dicembre 2016

Facciamo informazione sulla storia della Bracciano Ambiente S.p.A.


Uno dei punti all’o.d.g. era la “Mozione su azione di responsabilità nei confronti dell’ex Amministratore Unico della Bracciano Ambiente, Avv. Silvia Fiori”, a prima firma del Consigliere Claudio Gentili.
Su questo punto, alcune precisazioni vanno fatte.
Come chiaramente esplicitato nella mozione della quale siamo co-firmatari, con questo atto era nostra intenzione chiedere al Consiglio di valutare e responsabilizzare una sua diretta dipendenza. Perché a seguito del fallimento Della Bracciano Ambiente S.p.A., analizzando i fatti, e gli atti in nostro possesso, riteniamo che potrebbero configurarsi profili di responsabilità nei confronti dell’ormai ex Amministratore Unico.
Per quanto riguarda l’Avv. Fiori, e la sua nomina ad A.U., non abbiamo nulla da eccepire tanto più che, in occasione della votazione del regolamento che prevedeva di attribuire il diritto di nomina al Sindaco, votammo a favore.
E votammo all’epoca a favore con convinzione, perché ritenevamo sussistessero validi motivi:
In primo luogo, perché pensavamo fosse giusto che il responsabile ultimo di un’azienda, che versava in così gravi difficoltà, scegliesse una persona di sua fiducia per amministrarla.
In secondo luogo, perché il risultato finale di una votazione in Consiglio per la nomina in questione, partendo dal presupposto di una maggioranza solida quale finora si è dimostrata quella attuale, non avrebbe cambiato il risultato, ma avrebbe soltanto allungato i tempi.
In terzo luogo, perché non abbiamo mai nutrito alcun pregiudizio nei confronti dell’Amministrazione in carica: partiamo dal presupposto che, se qualcosa è necessaria, e condivisibile, non si vota per convenienza politica, ma perchè quella cosa serve e va a beneficio della collettività.
Ed infine perché, quando fummo chiamati a decidere sul regolamento, la situazione della ormai fallita partecipata comunale vedeva un A. U. dimissionario, una istanza di fallimento pendente ed una procedura di concordato in piena corsa. Tutti elementi che, a nostro giudizio, giustificavano il conferimento al Sindaco di uno strumento che consentisse di comprimere al massimo i tempi di azione e di reazione.
Detto questo, torniamo alla seduta del 23 Dicembre, ed all’obiezione che è stata sollevata nei nostri confronti dal Sindaco.
Ci riferiamo al nostro voto contrario, dato il 16 Novembre, ad un atto di indirizzo per il Socio unico della Bracciano Ambiente SpA. Con questo provvedimento si chiedeva al Sindaco, di dare incarico al nuovo A.U., di redigere una relazione, per valutare se esistevano gli estremi per promuovere una azione di responsabilità nei confronti dell’ex Amministratore Unico, Avv. Marcello Marchesi.
Nonostante già durante la seduta del 16 Novembre siano state spiegate chiaramente le motivazioni del nostro voto contrario a tale provvedimento, vogliamo brevemente riassumerle, perchè sembra chiaro che siano state volutamente ignorate o travisate.
In quell’occasione votammo contrario per una serie di validi motivi:
Perché ci sembrava assurdo che, con un’azienda in piena procedura fallimentare ed un termine ultimo fissato all’11 Novembre per la presentazione delle memorie, e nonostante fosse chiaro già dal 26 Ottobre, che le motivazioni che avevano portato al rinvio della valutazione del nuovo piano di risanamento ad una successiva seduta, erano infondate, nulla fosse stato fatto, in questo pur ampio lasso di tempo, per far riunire di nuovo il Consiglio, affinché deliberasse in merito. Salvo poi farlo riunire in seduta straordinaria per deliberare una azione nei confronti della ex amministrazione.
Perchè una risoluzione in merito alla possibile assoggettabilità dell’ex A.U. della Bracciano Ambiente, Avv. Marcello Marchesi, ad una azione di responsabilità era già stata deliberata dal CDA della Bracciano Ambiente.
Perché nella proposta di deliberazione, non si parlava di una valutazione dell’intera vicenda Bracciano Ambiente, ma solo dei fatti che arrivavano fino al 4 agosto 2016, ovvero fino alla nomina del nuovo Amministratore Unico. Cosa a nostro avviso puramente strumentale.
Perchè viste tutte le indagini ed i procedimenti aperti, sia dalla magistratura ordinaria che da quella contabile, viste le prerogative del socio unico, vista la sua posizione gerarchicamente sovraordinata rispetto ad un organo di Sua nomina (l’A.U.), visti gli intenti ripetutamente dichiarati dal Sindaco, fin dall’inizio della campagna elettorale, di procedere in tal senso,  era nostra convinzione che chiedere al Consiglio di votare un simile atto di indirizzo fosse atto ridondante ed inutile. Un simile provvedimento sarebbe stato a nostro avviso indispensabile, solo di fronte alla totale mancanza di volontà di procedere in tal senso…. E non avrebbe dovuto esser questa la situazione.
Queste furono le motivazioni del nostro voto contrario, e nessun’altra.

Aggiungendo la nostra firma alla mozione presentata il 23 Dicembre, e proprio in virtù della fiducia che accordammo all’epoca in ordine al potere di nomina, fiducia concessa nonostante non fosse necessaria per l’approvazione del provvedimento, era nostra intenzione chiedere a questa Amministrazione di dimostrare di averla meritata.
Intendevamo verificare se questa Amministrazione avrebbe avuto il coraggio di valutare e, se necessario, di censurare e sanzionare l’operato di un Amministratore da essa stessa nominato, senza fare sconti a nessuno.
In ogni seduta del Consiglio il Sindaco ricorda e sottolinea sempre tre punti cardine:
  • che è sempre pronto ad assumersi le sue responsabilità;
  • che non si fanno sconti a nessuno, e chi sbaglia deve pagare;  
  • che il controllo, da qualunque parte esso provenga è sempre il benvenuto.
E la mozione presentata, a nostro avviso, chiedeva proprio questo: di tenere fede a questi tre punti cardine.
Con essa si chiedeva all’Amministrazione in carica di dimostrare che la fiducia, che tanti cittadini gli hanno accordato, si basa su fatti, e non su dichiarazioni…. senza sconti per nessuno, senza adottare due pesi e due misure.
E riteniamo di avere ancor più diritto di fare questa richiesta, proprio in virtù della fiducia accordata all’epoca che testimonia, a nostro avviso senza ombra di dubbio, la totale assenza di pregiudizio nei confronti di chicchessia.
Un altro punto che non possiamo ignorare sono le affermazioni, gratuite ed infamanti, fatte dal Sindaco durante la seduta del 23 Dicembre.
Affermare che i consiglieri compiano atti “capziosi”, con l’unico fine di “coprire persone indagate per associazione a delinquere”, costituisce a nostro avviso fatto gravissimo. Un’accusa diffamatoria, senza alcun fondamento logico, non supportata da alcuna evidenza e rivolta proprio contro chi, da sempre, si è battuto affinché fosse fatta luce su tutta la storia della Bracciano Ambiente S.p.A…. Senza fare sconti a nessuno.

Gruppo Consiliare M5S Bracciano




mercoledì 23 novembre 2016

BRACCIANO AMBIENTE: CHE PASTROCCHIO

Siamo dispiaciuti per i dipendenti della Bracciano Ambiente e per le loro famiglie.
Il Sindaco si assuma adesso le proprie responsabilità e prenda impegni serî: incontri al più presto i sindacati per concordare la migliore soluzione per l'Azienda, affinché siano garantiti i livelli occupazionali.



La Bracciano Ambiente, dopo mesi di agonia, è “morta”.
Nel decreto di revoca del concordato che porta alla istanza di fallimento, i giudici evidenziano che la Bracciano Ambiente ha modificato varie volte il progetto che era il pilastro del piano concordatario, giungendo alla conclusione che l'ultimo inviato non era credibile.
Leggiamo infatti nel decreto che “… trattandosi di una differente configurazione della proposta, tale da superare in toto l’assetto originario, essa avrebbe dovuto essere accompagnata da una rinnovazione delle attività di valutazione del piano da parte del professionista attestatore…” ; ed ancora, “… il nuovo piano non è, all’attualità, stato oggetto di valutazione da parte del consiglio comunale socio unico della proponente (che, nella seduta del 24.10.2016, si è astenuto dal formulare alcun “parere definitivo sulla validità del piano…”.
Il punto fondante della motivazione dei giudici sarebbe quindi il fatto che il piano depositato dalla Bracciano Ambiente il 20 ottobre scorso è una proposta completamente nuova, non credibile, e non una semplice modifica rispetto a quanto revocato in data 16 Agosto 2016 (il bando per l’ecodistretto).
Più avanti sono evidenziati altri punti critici: per esempio, il fatto che “allo stato, non è stata fornita evidenza in ordine all’avvio dei complessi procedimenti amministrativi diretti all’ottenimento dei “pareri, nulla osta e autorizzazioni per realizzare gli impianti descritti nel «Piano di sviluppo sostenibile della discarica in località Cupinoro»”, nonché il fatto che “… appare del tutto irrealistico prevedere l’incasso per la seconda metà del 2017 del corrispettivo mensile a titolo di royalty…”, così come manca “... l’acquisizione da parte della Bracciano Ambiente di tutte le necessarie coperture finanziarie al progetto,….”
Perplessità, domande e rilievi da noi in larga parte sollevati anche in sede di Consiglio Comunale, dai banchi dell'opposizione, basandoci in larga parte sulle stesse deduzioni ed argomentazioni che oggi diventano la determinante del fallimento definitivo dell’Azienda.
D’altronde, durante la seduta straordinaria del Consiglio del 16 Novembre, abbiamo anche chiaramente detto che dal 26 Ottobre (data in cui l’attuale Amministratore Unico della BA forniva chiarimenti, a nostro avviso, sufficienti per valutare di nuovo, con urgenza, il Piano), fino al 16 Novembre (data del Consiglio), nulla era stato fatto.
Il Consiglio infatti era stato di nuovo chiamato, in seduta straordinaria, a parlare del passato, senza minimamente esser stato convocato per tempo per parlare del futuro.
Perché non convocare una ulteriore seduta straordinaria, magari il 31 ottobre, per esprimere un parere sul piano, alla luce dei chiarimenti forniti dall’Amm.re Unico della Bracciano Ambiente, per poi inviare al Tribunale “… le note prodotte il giorno 11.11.2016, autorizzate all’udienza del 27.10.2016…” ?
Nessuno ce lo assicura, ma riteniamo che queste ultime avrebbero potuto contenere almeno un elemento molto importante per fornire una visione diversa ai giudici, che nel decreto affermano che: "il nuovo piano, non approvato dal socio unico, privo delle necessarie attestazioni di fattibilità e carente delle necessarie autorizzazioni amministrative, rappresenterebbe un’operazione esclusivamente finalizzata a ritardare la risoluzione della crisi dell’impresa e il soddisfacimento dei creditori".
Non v’è dubbio che uno degli elementi, forse il più importante, che viene chiaramente messo in dubbio in questo passaggio, è LA REALE VOLONTÀ DEL SOCIO UNICO, DI PORTARE AVANTI UNA REALE SOLUZIONE allo stato di crisi dell’Azienda.
Che cosa aggiungere: un vero e proprio pastrocchio amministrativo, dalle conseguenze ancora incerte, ma sicuramente dannose per la nostra Comunità.
Infatti ora, decadendo il contratto di concessione stipulato tra l’Università Agraria di Bracciano e la Bracciano Ambiente S.p.A (a seguito del fallimento, conseguente alla mancata approvazione di un credibile piano di continuità aziendale), le terre di Cupinoro torneranno nella disponibilità dell’Università Agraria, e di conseguenza la post-gestione della discarica di Cupinoro tornerà nelle mani della Regione Lazio, che disporrà come meglio crede per il futuro del territorio. Inoltre, viste le autorizzazioni ancora in essere, il sito di Cupinoro potrebbe ancora avere un valore di milioni di Euro, e sarebbe quindi in grado di attirare facilmente gli appetiti di imprenditori del business dei rifiuti, interessati ovviamente a perseguire il profitto piuttosto che l’interesse pubblico ed il rispetto del territorio.
Riteniamo che il Sindaco debba a questo punto assumersi le proprie responsabilità, prendendo seri impegni con i cittadini, le associazioni di categoria e i lavoratori.
Per quanto possa valere, a questi ultimi, i 50 attualmente in forza ed i 29 che hanno già perso il lavoro, va la nostra solidarietà, in quanto riteniamo siano le prime e vere vittime di incapacità gestionali e amministrative.
Ad essi andrà riservata la massima e particolare attenzione, affinché vengano cercate e trovate soluzioni reali, e non mere promesse, fatte attraverso “roboanti” dichiarazioni in sede di Consiglio Comunale.
Il futuro, per Bracciano, è ormai incerto: il credito vantato da alcuni privati ammonta a circa 199.000€, e il debito ammonta invece a circa 20 milioni di Euro. Questa amministrazione come intende procedere? Quali saranno le sorti di Cupinoro, che vede venire a mancare l'ente gestore? Le concessioni impiantistiche rimarranno, ma chi gestirà ora il post mortem?
Molte domande insomma, e una sola certezza: questo Sindaco e la sua Giunta hanno fallito l’obiettivo.

Gruppo Consiliare M5S Bracciano


giovedì 7 gennaio 2016

Le falsità e il leggero sentore della calunnia sulle primarie del Meetup di Bracciano

Questa è la storia:  sin dai primi giorni del mese di Dicembre 2015, in diverse occasioni , tramite social network come Facebook, Blogger e all’evento dell’inaugurazione dell’Info Point, furono pubblicizzate le comunarie “primarie”, senza nascondere nulla alla cittadinanza.



                                               ++++++Attenzione++++++
Per utilizzare in modo corretto questa dichiarazione stampa, è opportuno cliccare tutte le parole "SOTTOLINEATE" per verificare i link documentati.

http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/bracciano/ ed in particolare il  giorno 12/12/2015 in occasione dell’inaugurazione dell’Info-point di Bracciano 5S avevamo annunciato che  nel più breve tempo possibile si sarebbero svolte le Primarie per la scelta del candidato Sindaco e la contemporanea creazione delle liste in vista delle prossime elezioni amministrative   In tal modo abbiamo sensibilizzato gli iscritti e  gli attivisti che maggiormente nei mesi ed anni passati si erano spesi in azioni che si erano rese necessarie per affrontare i numerosi problemi dei quali   la cittadinanza. .è stata vittima.

Successivamente,nel pieno rispetto delle regole,abbiamo provveduto a  pubblicare :  l'evento nel Blog.


*con e-mail inviata agli iscritti




(con anticipo di 25 ore ), il 19/12/2015 sono stati resi noti : il giorno, l’ora ed il luogo dell’evento, che poi si è svolto regolarmente il 20/12/2015 con ampia partecipazione degli interessati aventi diritto.

Il giorno 20 Dicembre 2015, alle ore 14:00, presso il Business Center in Via dei lecci n. 67, Bracciano (RM) a porte aperte, con bandiera del Movimento esposta fronte strada.

Sono intervenuti 50 Cittadini, di cui 41 aventi diritto al voto essendo certificati al Blog  http://www.beppegrillo.it/movimento e gli altri 9 sono rimasti come pubblico.

Per l'accesso alle operazioni di voto, abbiamo chiesto opportunamente la stampa del proprio profilo così come appare sul blog di Beppe Grillo, e verificato l'iscrizione al Meetup online dove alcuni degli intervenuti hanno provveduto ad iscriversi prima dell'inizio delle operazioni di voto, rispettando così la richiesta del gruppo. 

Alle votazioni del capolista sono intervenuti 41 aventi diritto al voto, utilizzando come domanda iniziale rivolta verso l'aula fatta dal conduttore elettorale: 
                           "Chi vorreste voi come candito capolista?"  
Questa nota con voto palese contraddistingue la democrazia del Movimento 5 stelle, dove è da sempre a favore, per evitarne gli inciuci.
Prosegue la partecipazione alle primarie per la scelta dei successivi candidati, che a differenza dei partiti, decidono sempre i cittadini.
 "Nelle successive votazioni dei consiglieri che si sono proposti in lista, erano presenti 35 cittadini aventi diritto al voto, mentre in 6 si sono allontanati spontaneamente."


"Le decisioni sono assunte a maggioranza dei votanti.
Le votazioni sono valide indipendentemente dal numero dei votanti, salvo che per le votazioni su modifiche al regolamento od al programma, argomenti per i quali è richiesta la partecipazione al voto di almeno un terzo degli iscritti. Nel caso partecipi alla votazione un numero inferiore di iscritti, la votazione può essere ripetuta, a richiesta del capo politico del MoVimento 5 Stelle o di almeno il 20% degli iscritti, mediante la procedura prevista nel link: www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/8.html. In quest'ultimo caso la votazione è valida indipendentemente dal numero dei votanti." SINO A QUI I FATTI COME SI SONO SVOLTI". 
A questo punto se il nostro imperterrito seminatore di calunnie  pensa che peessere del M5S basta essere votati o candidarsi, commette un grave errore:: il M5S bisogna viverlo anche quando la luce e' spenta anche quando sei da solo anche quando nessuno ti vede!
I partecipanti sono coloro che partecipano, non coloro che sono iscritti, tuttavia chi partecipa alle riunioni ed è attivo sul territorio, anche a livello sociale, è attivamente parte del Movimento. Chi si limita a scorrere le pagine Facebook, limitandosi a condividere articoli e piccoli interventi scritti, è al massimo un simpatizzante, ch iinvece  pur essendo iscritto si limita a criticare il M5S sottolineandone i presunti errori come lo vogliamo definire?

  • - in realtà, anche i nostri detrattori hanno ricevute risposte: ma è stato del tutto inutile, evidentemente per costoro il cavallo bianco di Napoleone è nero ;vedi regole del blog del Movimento Cinque Stelle a maggior chiarimento di seguito trascritte:
  • Non sono ammesse persone che sono tesserate con partiti e non dovrà avere assolto in precedenza più di un mandato elettorale, a livello centrale o locale, a prescindere dalla circoscrizione nella quale presenta la propria candidatura; 
  • Ogni candidato non dovrà avere riportato sentenze di condanna in sede penale, anche non definitive;
  •  Sono da evitare persone che fanno parte di famiglie storiche che hanno legami ad interessi personali o compromessi di altro genere, ma siccome i nostri detrattori sono mancanti d’informazioni e privi di acume, si sono accaniti e non hanno capito il senso del cambiamento che contraddistingue il MoVimento 5 stelle;
  • Ogni candidato dovrà risiedere nella circoscrizione del Comune per il quale intende avanzare la propria candidatura. Per le elezioni comunali dei capoluoghi di provincia, i candidati potranno risiedere in uno dei comuni appartenenti a quella provincia, ad eccezione del capolista;
  • Il MoVimento 5 Stelle è una libera associazione di cittadini. Non è un partito politico nè si intende che lo diventi in futuro. Non ideologie di sinistra o di destra, ma idee. Vuole realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi;

Spargere fango sul M5S? È inutile!

Vi fa perdere tempo, sonno e salute. Non vi crede più nessuno.
#PoliticantiStateSereni : è la Democrazia che ve lo chiede, la Legalità, e soprattutto l'Onestà. La politica non può essere un lavoro, ma deve tornare ad essere una vocazione volontaria a breve periodo. Massimo due mandati, niente inciuci, intrallazzi o infiltrazioni di politicanti; e sopratutto restituire la cosa pubblica al cittadino, legittimo proprietario perché unico contribuente.

Tutte le pagine o account di facebook che spargono falsità nel tentativo di infangare il Movimento 5S, hanno un unico denominatore:amicizie in comune con politicanti di sinistra e destra, tutti uniti contro il cambiamento che sconvolgerebbe gli equilibri esistenti.

Ma di che cosa avete paura? Della VERITA'  o  dell'ONESTA' ?

Prima Falsità che ha fatto il giro del web e del paese, ecco la smentita.  Controllate i membri del Meetup, inoltre è stato sconfessato dalla persona citata. 

Seconda Falsità che ha fatto il giro del web, del paese e delle testate giornalistiche on line:

Account falsi di amicizie in comune con politicanti di sinistra e destra,

 Primo blog piddino, primo Politicante braccianese,secondo Politicante braccianese, Pagina piddina braccianese,

Secondo blog piddino e addirittura nazionale, dopo di lui c'è solo l'Unità.

Ora delle domande sorgono spontanee, siete davvero sicuri di conoscere le modalità del Movimento 5 stelle?
Spargere calunnie cercando di sporcare l'operato del Movimento, serve a qualcuno? Non sarà il caso che guardate dentro casa vostra è riflettete su cosa vi è accaduto e vi accadrà?
Ma con quale coraggio vi presenterete alle prossime elezioni amministrative proponendo alla cittadinanza quelle stesse persone appartenenti a quelle stesse famiglie legate da vincoli di parentela, ed affari di ogni genere, le quali, hanno procurato danni irreparabili alla città negli ultimi vent'anni............

"Gabrielli scioglie il comune di Bracciano. E’ scandalo appalti"

 Diritti della persona che l’ordinamento tutela attraverso la previsione di reati come l’ingiuria (art. 594 c.p.) e la diffamazione (art. 595 c.p.) e , nel conflitto tra manifestazione del pensiero e diritto inviolabile, è sempre quest’ultimo a prevalere.
-diritto di cronaca, quest’ultima si configura correttamente soltanto quando vi  concorrono i seguenti tre requisiti: a) la verità dei fatti (oggettiva o “putativa”); b) l’interesse pubblico alla notizia; c) la continenza formale, ossia la corretta e civile esposizione dei fatti.
-In assenza anche di uno solo di questi requisiti, il diritto inviolabile risorge in tutta la sua pienezza, rendendo illecita la manifestazione di pensiero.

sabato 2 gennaio 2016

COME SI È ARRIVATI ALLA DELIBERA 727, CHE REVOCA L'ABBUONO PER IL FONDO DELLA MESSA IN SICUREZZA?


Ci piace pensare che il bene dei cittadini sia sopra i giochi della politica. D'altro canto non  siamo soliti prenderci meriti altrui, anche perché siamo abituati a parlare del nostro lavoro con in mano i relativi documenti. Proprio per questo quindi, se da un lato non siamo disposti a prenderci “in toto” i meriti della caduta della Giunta Comunale di Bracciano, dall'altro va anche detto che alcuni dettagli, nonostante i racconti che qualcuno fa attraverso i giornali, meritano di essere rettificati.  I fatti accaduti non sono il frutto del lavoro né di un singolo, né di una sola forza.
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Delibera Regione Lazio 727
Come avevamo purtroppo previsto da tempo, anche l'abbuono dei dieci milioni di euro è andato perduto. Questo è il regalo di Natale per i cittadini  di Bracciano da parte della giunta regionale la quale, con la delibera di giunta n. 727 del 14 dicembre c.a. revoca il provvedimento preso nel mese di Luglio 2015 con delibera n. 370. Quest’ultima avrebbe risarcito il Comune di Bracciano, per non essersi fatto carico della gestione “post mortem” dell’invaso di discarica nel periodo precedente al 2004, riconoscendo allo stesso una somma di 10,3 milioni di euro. Già in quest’atto la Regione Lazio fece un passo indietro rispetto a precedenti disposizioni come la delibera regionale n. 317. La Giunta Regionale non ritenne percorribile la strada individuata, ovverosia l'abbuono di quest’importo a sconto dell’Ecotassa, tuttavia affermò altresì che sarebbe stata trovata una modalità risarcitoria alternativa.
Nella successiva delibera  n. 370 la stessa Giunta Regionale definì l'iter risarcitorio  per la gestione “post mortem” con il trasferimento dei 10,3 milioni di Euro in tre versamenti: circa 6 milioni di euro sarebbero dovuti entrare nel 2015, e 2,2 milioni rispettivamente nel 2016 e 2017.
Oggi arriva un ulteriore dietrofront, forse definitivo.
Seguiamo da lungo tempo le vicissitudini del fondo “post mortem” e gli interventi della Regione Lazio, poiché dalla consultazione degli atti pubblici molti punti restano, a nostro avviso, ancora da chiarire. La nostra prima denuncia delle delibere n.317 e n.370 è visibile qui: http://www.terzobinario.it/il-comitato-cittadini-di-bracciano-in-movimento-presenta-un-esposto-sulla-posizione-debitoria-verso-lerario-della-bracciano-ambiente/78881 :
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Esposto Alla Guardia Di Finanza, Autorità Nazionale Anticorruzione,
Procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone
Senza allentare la presa, in seguito abbiamo presentate altre interrogazioni parlamentari sul “capping” di Cupinoro. A seguito di una attenta analisi dei fatti nel loro divenire e dei documenti scoprimmo che in realtà in quel progetto si nascondeva la possibilità per la ex amministrazione di andare a recuperare denaro per coprire l'ammanco nelle casse comunali, creando però ulteriore danno ambientale: Infatti nel progetto “capping” presentato dalla Bracciano Ambiente e nei disegni tecnici, “scompare” la cava sequestrata (chiamata Vaira 1), che avrebbe così finito per accogliere altre migliaia di tonnellate di rifiuti, in barba a qualunque regola di legge: (http://www.terzobinario.it/cupinoro-il-m5s-presenta-interrogazione-parlamentare/76755).
Ancora: attraverso le due delibere di Giunta Regionale n. 317/2014 e n. 370/2015, l'amministrazione cercò di coprire sia l'utilizzo del fondo “post mortem”, sia il mancato versamento dell'ecotassa, come denunciato anche durante l'interrogazione in Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti - riportiamo qui un pezzo della trascrizione dell'audizione:
- il Comitato Cittadini di Bracciano in Movimento-  
"Il comune di Bracciano voleva rispondere alla Corte dei conti con la delibera n. 317 del 30 maggio 2014 della Regione Lazio (trasformata poi in Delibera n. 370  del 21/07/2015), ovvero l'abbuono di 10,4 milioni del fondo post mortem; voleva, inoltre, per la ecotassa, presentare alla Corte dei conti una delibera che era stata studiata solo per il fondo post mortem e non per la ecotassa stessa. Purtroppo è così, infatti ha risposto anche la Corte dei conti in relazione a questa denuncia che abbiamo fatto noi, essendo la sua risposta proprio quella: la ecotassa è la delibera n. 317 del 2014 della Regione Lazio. Se però la ecotassa è la delibera n. 317, allora questa delibera non era per il fondo post mortem e questa è la domanda che abbiamo fatto alla Corte dei conti, perché non potevano figurare i 10 milioni sia per l'uno che per l'altro !"
Oppure:http://movimento5stellebracciano.blogspot.it/2015/07/commissione-parlamentare-di-inchiesta.html#.VokQdPnhCUk

Tesi evidentemente tutt'altro che campata in aria, visto che il 21/07/2015 arriva la delibera regionale n. 370, che rettifica il risarcimento al Comune di Bracciano, riferendolo alla gestione “ post mortem” dell’invaso di discarica antecedente al 2004.
Né il Comune di Bracciano né la Regione Lazio accantonarono il progetto di "sanare" (in modo improprio) il fondo “post mortem” scomparso: abbiamo ritrovato l'abbuono concesso con la delibera n. 370 nel bilancio pluriennale del Comune di Bracciano (2 settembre 2015). In questo frangente scoprimmo che anche i Revisori dei Conti del Comune di Bracciano richiedevano una manovra correttiva, dichiarando che l'abbuono di 10,3 milioni di euro concesso con la delibera n. 370, doveva essere "vincolato fino alla definitiva pronuncia del Tribunale Fallimentare di Civitavecchia, in quanto lo stesso Ente nel caso venisse dichiarato in fallimento della società [Bracciano Ambiente, N.d.R.] potrebbe ritrovarsi nelle condizioni di dover far fronte alla massa passiva della stessa e dover porre in sicurezza la discarica da rischi ambientali", prefigurando così la situazione nella quale oggi si trova il Comune stesso.
Così, di nuovo, esponemmo alla Corte dei Conti, al Tribunale di Civitavecchia, al Prefetto ed alla GdF anche il caso dell'abbuono del DGR n.370 (insieme ad altre osservazioni), che veniva computato nel bilancio preventivo anziché essere accantonato, così come richiesto dai Revisori dei Conti, nonché dal buonsenso e dalla prudenza, e che andava così a ripianare in maniera a nostro avviso illegittima il bilancio Comunale (visibile a questo link: http://www.terzobinario.it/bilancio-del-comune-di-bracciano-il-m5s-chiama-in-causa-corte-dei-conti-tribunale-prefetto-e-gdf/77904).
A questo punto, proponiamo due domande: non sembra singolare l'atteggiamento della Regione Lazio, che prima si era dimostrata talmente collaborativa da stanziare a tempo di record 10,3 milioni di euro di abbuono, per poi fare dietrofront davanti allo scandalo comunale che ha portato al commissariamento? E chi aveva ragione affermando che i conti non tornavano?


Cittadini di Bracciano in MoVimento

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