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martedì 13 giugno 2017

Un Anno a 5 stelle a Bracciano





I veri guardiani di chi ci mal governa
Circa un anno fa il MoVimento 5 Stelle si presentò per la prima volta alle elezioni amministrative di Bracciano con un gruppo compatto e "colorato" di cittadini.
La passione e la determinazione, la presenza costante sul territorio e la credibilità guadagnata sul campo per le battaglie sostenute, per l'ambiente contro la discarica di Cupinoro e per i diritti dei cittadini hanno consentito al MoVimento 5 Stelle di Bracciano di raggiungere il 23% dei consensi dei cittadini e a Marco Tellaroli, candidato Sindaco, di sfiorare il ballottaggio. Un risultato fra i più alti consentendo di essere la prima unica forza politica in quella tornata elettorale del 2016.
I consiglieri eletti sono Alessandro Persiano e lo stesso Marco Tellaroli, che hanno inserito all’interno delle commissioni comunali, Barbara Fortunati alla Sicurezza, Rosa Ponzo alla Cultura e Luciano Angelone ai Lavori Pubblici.
Fin da subito tra le scranne dell'opposizione in Consiglio si è iniziata a respirare un'aria diversa, dopo decenni di (mal) governo indisturbato, dopo la scomparsa della gran parte dei partiti storici dal panorama politico braccianese e soprattutto grazie alla presenza di una vera opposizione, quella del M5S: che si pone nei confronti dell’Amministrazione Tondinelli con un atteggiamento attento, fermo e propositivo, a tutela degli interessi dei cittadini, sottoponendo a stretto controllo le deliberazioni della Giunta e del Consiglio affinché rimanessero nei limiti della legittimità.
Come Consiglieri comunali di Bracciano, il primo nostro atto è stato quello di rifiutare il compenso spettante dei rimborsi spesa e gettoni di presenza, dedicandoli ad un apposito fondo per le scuole di Bracciano.
Gli atti propositivi che abbiamo finora posti all’attenzione di quest'Amministrazione sono stati:

  • prevenzione del distacco dell'utenza idrica da parte di Acea per morosità ai cittadini meno abbienti (bocciato);
  • promulgazione di un’ordinanza per la tutela dell'ambiente idrogeologico (accettata);
  • istituzione del Baratto Amministrativo (bocciato);
  • revisione dei criteri per la nomina a scrutatori elettorali (in discussione);
  • ristrutturazione e adeguamento alla normativa vigente sulla sicurezza del campo di calcetto polivalente di Via dei Lecci (bocciato);
  • accesso ai fondi regionali per le piste ciclabili di Bracciano (approvata, portando un incasso per la manutenzione di ben € 50.000,00 per la popolazione di Bracciano);
  • interrogazione sul  Piano di Emergenza del Comune di Bracciano con risposta scritta;
  • interrogazione sulla Deliberazione della Deputazione Agraria Atto n.44 del 21/10/2016 protocollo 37635, per “rinviare a successiva seduta la valutazione del piano in esame” (accettato);
  • riduzione dell’indennità di posizione dei Capi Area del Comune, riducendola al minimo consentito dal CCNL vigente, vista la profonda crisi economica dell'Ente (bocciata);
  • atto di indirizzo sulla gestione dei rifiuti del Consiglio della Città Metropolitana di Roma Capitale, superando la nota inviata via PEC ai Sindaci del territorio dell’Ente di Area Vasta (in attesa di approvazione);
  • segnalazione alla Città Metropolitana per carenza idrica della gestione ACEA nel territorio braccianese con preavviso di esposto / denuncia (accettata);
  • e per non farci mancare nulla, continui accessi agli atti.

Gli atti di controllo sulle varie deliberazioni, quando a nostro avviso illegittime o quanto meno inopportune, come nei vari conflitti d’interesse e incompatibilità, sono state tutte esposte alle Autorità competenti, a partire dal Prefetto di Roma dott.ssa Paola Basilone, per continuare con l’Autorità Nazionale Anticorruzione presidente dott. Raffaele Cantone, per finire alla Procura della Repubblica di Civitavecchia. Alcune di esse sono in attesa di risposta per accertamenti, alcune risposte sono invece già pervenute, con richiesta all’Amministrazione di apportare le dovute correzioni.
Per quanto riguarda il Piano di Riequilibrio per il Predissesto e alcuni bilanci, sono stati posti all’attenzione della Corte dei Conti, per alcune difformità: siamo in attesa di accertamenti.
Pensare che tutto questo sia successo nel breve arco di un anno con soli due Consiglieri Comunali è davvero impressionante. Stateci vicini: insieme miglioreremo Bracciano.


Gruppo M5S Bracciano




venerdì 9 giugno 2017

IL “NODO DI GORDIO” DELL’AMMINISTRAZIONE BRACCIANESE

Il Sindaco, in una sua dichiarazione stampa, invita tutti i cittadini ad “accedere agli atti della delibera 115 presso gli Uffici comunali per leggere direttamente tutti gli atti”.
Noi consiglieri di minoranza del MoVimento 5 Stelle non ci facciamo né impressionare né incantare da queste dichiarazioni visto che, pur rappresentando ben 2.179 cittadini, molte volte siamo stati costretti a mettere in diffida i responsabili dei procedimenti per avere accesso ad alcuni atti, o per avere delle risposte, che per giunta non sempre vengono evase. Partendo dal più banale Capitolato Cilia, al Coifal, alle Misure Disciplinari, agli atti concernenti alcune Delibere di Giunta, sino ad arrivare allo status di una pratica di Condono di un Consigliere della Maggioranza.
Ma proviamo a ripercorrere le vicende braccianesi dall'inizio, attraverso gli atti in nostro possesso, partendo dalla Delibera 2/2017, a nostro avviso strettamente connessa alla Delibera 115/2017 visto che si parla di motivi di giustizia. In essa alcuni documenti non erano presenti nel fascicolo, così come mancavano alcuni documenti relativi a violazioni che si riscontrano nei fascicoli per i quali si chiedeva l’accesso, quale ad esempio la falsa protocollazione del PdC 80/2003 o la Variazione del progetto del pdl (piano di lottizzazione) convenzionato La Lobbra.
Quella Delibera, la DGC 2/2017, inizialmente ha attratto la nostra attenzione e destato preoccupazione per la situazione fosca che delineava: un intero  Comune messo sotto scacco da un cittadino. Poi, ci è sembrata un vero e proprio insulto per tutti i cittadini: nominare un avvocato per tutelare l’amministrazione, perché un cittadino fa accesso agli atti secondo quanto previsto dalla legge. Quella si che era una vergogna! Così come crediamo che lo sia, affermare in un atto ufficiale che le diffide, strumenti previsti dalla legge a tutela dei propri diritti, siano "intimidazioni"...
Anche dopo che siamo tutti venuti in possesso del fascicolo afferente la DGC n. 2/2017, i Consiglieri del PD e i Consiglieri della Maggioranza, si sono ben guardati dall'accettare il contraddittorio con il "cittadino", né in consiglio, né attraverso la partecipazione alla riunione informale pre-consigliare da noi richiesta. Tale richiesta aveva l’unico fine di dare una più chiara visione a tutti i neoeletti consiglieri ed aprire finalmente, dopo anni di carte bollate e denunce, una procedura di confronto che portasse ad una possibile soluzione concordata, che garantisse il perseguimento dell’interesse pubblico, obiettivo primario e fondamentale, orientando l’attività della Pubblica Amministrazione affinché trovasse una soluzione ai  problemi di viabilità degli abitanti della lottizzazione La Lobbra.
Ma in questa querelle che dura da anni, nella quale la parte sicuramente offesa sono i cittadini di Bracciano, molti sono purtroppo i personaggi coinvolti che finiscono per scontrarsi con situazioni di conflitto d’interessi e/o incompatibilità.
Una situazione divenuta ormai talmente ingarbugliata che, nonostante l’attuale Sindaco, il Dott. Tondinelli, avesse promesso già in campagna elettorale di “fare piazza pulita” e rimettere l’Amministrazione in carreggiata, sembra diventata inestricabile. Ma come mai?
Ripercorrendo questa annosa storia, almeno attraverso gli atti dei quali siamo venuti in possesso il 2 marzo 2017 con protocollo n. 7697, emerge, per esempio, che il procedimento penale rgnr 4327/15, vede tra gli indagati i dipendenti comunali Arch. Cecilia Sodano (che aveva richiesto il patrocinio legale al Comune), attuale Capo Area Lavori Pubblici (Decreto n.10 2017), ex componente dell’allora Commissione Locale per il Paesaggio, chiamata in causa per la delibera n. 12 del 29-11.2013 perché, pur ricadendo le zone interessate dai lavori nella sola zona 7 del PTP, pur avendo il CAVALIERI, quale progettista, attestato che i lavori ricadevano anche in zona 7 del PTP, attestavano falsamente che i suddetti lavori ricadevano solo nella zona n. 2 del PTP, difensore di fiducia Avv. Barbara Niola. Nello stesso procedimento, figura anche il dipendente comunale Ing. Luigi Di Matteo (giá condannato penalmente nella Sentenza del Tribunale Penale di Civitavecchia n. 318 del 13 febbraio 2017 ad un anno e sei mesi). In quest'ultimo caso l’attuale Sindaco, sin dalla campagna elettorale, prometteva ai cittadini di mandarlo a casa, proprio per le irregolarità connesse alle pratiche dell’Urbanistica. Eppure ancora sino a pochi giorni orsono, nonostante il dipendente fosse assegnato già dal 1° marzo 2017 nell’Area Manutenzione ed Ambiente, ha continuato a firmare atti concernenti l’Area Urbanistica e le  Autorizzazioni Paesaggistiche, come Esposto da noi al Segretario Generale e al Prefetto di Roma nel protocollo n. 17323 del 23-05-2017.
Sempre nell'avviso di fissazione dell’Udienza Preliminare del procedimento penale rgnr 4327/15, da noi acquisito con Prot. 18790 del 06.06.2017, troviamo: anche l’Arch. Francesco Rinaldi, all'epoca componente della Commissione Locale per il Paesaggio, che viene chiamato in causa perché, nella delibera n. 12 del 29-11.2013, pur ricadendo le zone interessate dai lavori nella sola zona 7 del PTP, pur avendo il CAVALIERI, quale progettista, attestato che i lavori ricadevano anche in zona 7 del PTP, attestavano falsamente che i suddetti lavori ricadevano solo nella zona n. 2 del PTP.
Il difensore di fiducia, in questo caso, è l'Avv. Andrea Mesiano, legale usato dalla ex Giunta in varie occasioni, a partire da quella in cui fu difensore di fiducia del dipendente Dott. Razzino, nella causa contro una dipendente, che ha fatto emergere la “falsificazione del sistema di registrazione protocollo”, sino al procedimento rgnr 3731/14 per associazione a delinquere, in qualità di difensore di fiducia di Fiori P. responsabile tecnico dell'Urbanistica e dei Lavori Pubblici dell’Ente Parco.
L’architetto è il fratello dell'attuale Vice Sindaco, Gianfranco Rinaldi, che ha presieduto la Giunta Comunale per l’approvazione della Delibera n. 2/2017. Durante la seduta del Consiglio comunale del 03 aprile 2017, chiesta dalla minoranza proprio perché fosse discussa questa Delibera, le motivazioni  ed i contenuti della stessa, il Sindaco Armando Tondinelli, difese le scelte fatte dal suo Vice.
Ma l’incompatibilità non arriva fino al terzo grado di parentela?
Infine, sempre dagli atti del fascicolo di indagini, nonché dell'avviso di fissazione dell’Udienza Preliminare del procedimento penale rgnr 4327/15 di mercoledì 07 giugno 2017, risulta che a difendere il progettista della lottizzazione, Architetto Massimo Cavalieri, sia l’attuale Consigliere Comunale di minoranza Avv. Claudio Gentili, che a suo tempo faceva parte, in qualità di consigliere, proprio della maggioranza all’epoca al Governo.
Il dipendente Ing. Luigi Di Matteo, quale ex responsabile dell*area urbanistica e ambiente del Comune di Bracciano, accusato di aver procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale insieme ai proprietari da ritenersi illegittime in base alle norme tecniche di attuazione del PTPR, ha scelto come suo difensore di fiducia l’Avv. Marco Bigagli.
Questo avviso di fissazione dell'udienza fu notificato il 03 maggio 2017 agli imputati ed ai difensori, eppure nulla è stato detto alla cittadinanza, nemmeno negli “infuocati” comunicati stampa usciti nei giorni precedenti l’udienza… Ci domandiamo come mai.
Abbiamo visto botta e risposta, da una parte e dall'altra, eppure il modus operandi ci sembra assai similare.
Come se anche il PD di Bracciano avesse cancellato dalla memoria il procedimento rgnr 3731/14 per associazione a delinquere, come se tentasse di darsi una nuova veste.
Altra cosa che ci colpisce e ci fa riflettere è vedere che, nell'articolo “replica al Pd di Bracciano” e alla ex Giunta, affidandosi ad alcuni fatti del procedimento rgnr 3731/14 il Sindaco usa questa frase: “quei funzionari comunali che con loro sono stati solidali permettendo un uso distorto della azione amministrativa e che oggi, insieme a quei politici sono indagati e imputati innanzi all'Autorità Giudiziaria”... Viste queste affermazioni, ci domandiamo: allora lo conosce quel procedimento? Bene!
Eppure  nella nuova pianta organica, confermata poi nel Decreto Conferimenti incarichi di Responsabilità di Posizione n.10 del primo giugno, alcuni dirigenti e/o dipendenti che sono indagati e/o imputati, vengono dal Sindaco confermati in incarichi di responsabilità! Ma come è possibile? Tutto deve cambiare perché nulla cambi, o vengono solo utilizzati dalla Politica?
Nell'Udienza Preliminare del procedimento penale rgnr 4327/15, tenutasi mercoledì 07 giugno 2017 dalle ore 10:00, eravamo presenti anche noi, come uditori, poiché la causa investiva interessi dell’Ente. Mentre la Corte appura chi sia presente in aula, chiede se anche il Comune è presente come parte offesa,  (potrebbe infatti costituirsi parte civile), ma risulta assente.
Alle ore 10:30 circa, consultando la mail istituzionale, constatiamo
l’avvenuta trasmissione per posta elettronica, dalla Segreteria del Comune di Bracciano, di tutte le note, indirizzate a tutti i Consiglieri,spedite al protocollo il 01 giugno 2017 con protocollo n. 18505 e spedite dalla Procura all'Ente il 23-05-2017 con protocollo n.17229, che informavano dell’imminente Udienza Preliminare del procedimento rgnr 4327/15, udienza ormai già iniziata presso il Tribunale della Procura della Repubblica di Civitavecchia. Se non avessimo chiesto gli atti, saremmo probabilmente venuti a conoscenza dell’udienza solo dopo la sua conclusione.
Per quanto riguarda l’udienza, preso atto delle parti presenti e dei fascicoli di notizia di reato, il GUP ha disposto per l’applicazione di un provvedimento di riunificazione del procedimento rgnr 4327/15 con il procedimento rgnr 127/11, fissando l'udienza per il giorno 20 giugno 2017 prossimo venturo.

Anche in questa, come in qualunque altra vicenda giudiziaria, tutti sono innocenti fino all'ultimo grado di giudizio, eppure ci sembra innegabile che, nelle more della conclusione dei procedimenti, gli “attori” vengono inevitabilmente a trovarsi ingarbugliati, loro malgrado, nella tela delle incompatibilità e dei conflitti d’interesse. In vero e proprio “nodo di Gordio”, che pare non possa però semplicemente essere sciolto con un secco colpo di spada.

Vogliamo infine chiudere con una domanda, rivolta a tutti i lettori: ma se un simile “balletto” avesse avuto come protagonista una “Amministrazione a 5 Stelle”, cosa si sarebbe scatenato?
Ad maiora.


Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle Bracciano

P.S. tutti i documenti e atti sono linkati


giovedì 8 giugno 2017

Un No secco ai rifiuti dalla Città Metropolitana M5S

Dopo i vaneggiamenti di un #PD che sui #rifiuti chiacchiera ma non fa, ecco, nero su bianco, il progetto-provincia del #M5S! via @M5S_CMRoma Con la partecipazione di molti consiglieri comunali 5 stelle, dei vari comuni aderenti alla città metropolitana, a prima firma del sottoscritto Marco Tellaroli, depositato e rappresentato dal nostro portavoce in Città Metropolitana, Matteo Manunta. #PDstaiSereno








sabato 3 giugno 2017

Il lago di Bracciano potrebbe scomparire per dissetare Roma. Interrogazione a Bruxelles


E’ area protetta UE e riserva idrica per la capitale. L’uso delle sue acque, da emergenziale, é diventato ordinario. Nostra interrogazione alla Commissione Europea

Il lago di Bracciano, un paradiso naturale alle porte di Roma, sta morendo di sete. L’ecosistema ormai é in difficoltà dato che l’acqua continua a scendere a vista d’occhio. Il problema é l’oggetto dell’interrogazione che abbiamo presentato oggi, venerdì 2 giugno, alla Commissione Europea, dato che il lago é un’area protetta dall’UE nell’ambito della rete “Natura 2000”. L’interrogazione é cofirmata dalle colleghe Laura Agea ed Eleonora Evi; il testo é in fondo al post.
Ora il lago é circa 1,40 metri sotto lo zero idrometrico (il punto di riferimento convenzionale per misurare il livello) e secondo il Consiglio Nazionale delle Ricerche la massima oscillazione tollerabile é di 1,50 metri; quindi ancora 10 centimetri e poi il collasso.
Non c’entra solo la siccità degli ultimi mesi. In base ad una convenzione datata 1990 con la multiutility ACEA, il lago costituisce una riserva idrica per Roma. Significa che è acqua da usare in caso di emergenza: lungi da adottare una programmazione tale da scongiurare tale rischio, in questi 27 anni l’ACEA ha trasformato in fatto ordinario l’uso del lago di Bracciano per dissetare la capitale.
Ora la captazione é pari a 1.500 litri al secondo e si avvia al raddoppio per risolvere la penuria idrica di Roma: i sindaci dei comuni che si affacciano sul lago sono sul piede di guerra e chiedono di risolvere la crisi idrica del lago che, se non si interviene, con l’estate potrà solo peggiorare. L’arrivo dei turisti infatti verrà ad aggiungersi alle attività umane, tra le quali quelle turistiche, che gravano sullo specchio d’acqua.
Il professor Loreto Rossi, ordinario di Ecologia presso il Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università la Sapienza di Roma, è fra gli autori di una recentissima ricerca scientifica sul lago di Bracciano che mette in evidenza come agricolturaturismo ed altre attività provochino immissione di azoto nel lago. L’azoto é una sostanza che provoca eutrofizzazione: favorisce lo sviluppo di un’enorme quantità di piccoli organismi vegetali acquatici che abbassano il tasso d’ossigeno dell’acqua fino a provocare la morte di tutti gli esseri viventi. Il professore ha spiegato in un’intervista che per l’autodepurazione del lago di Bracciano é fondamentale la striscia di 10-20 metri lungo la riva, striscia (di denitrificazione) che ora si va perdendo.
Non possiamo permetterci di far morire di sete il lago di Bracciano. E’ un tesoro naturale e una riserva d’acqua che va preservata affinché anche i posteri – e non solo noi – possano farne un uso saggio. L’Italia ha dei doveri in questo senso nei confronti dell’Unione Europea: discendono dalla direttiva habitat e dalla direttiva quadro sulle acque.
Abbiamo domandato alla Commissione Europea se l’Italia stia rispettando questi suoi obblighi e, in caso non lo faccia, quali provvedimenti intende prendere. Qui sotto il testo che abbiamo presentato.
Foto (screenshot)

giovedì 25 maggio 2017

Il PD continua a sostenere che il M5S avrebbe proposto di convogliare i rifiuti di Roma in discariche situate nel territorio dell’Area Metropolitana.

Troviamo infatti strano che dei “seri professionisti” della politica, e non dei “dilettanti allo sbaraglio”
(come spesso il PD/PDL/Etc. amano definire il M5S), possano ignorare che la Legge Regionale n.27/1998 assegna alla Provincia (ora Città Metropolitana) solo ed esclusivamente il compito di individuare, secondo i criteri previsti dal Piano Regionale di gestione dei rifiuti, dove sia possibile e dove non sia possibile fare gli impianti, non dove si faranno.
Proprio per questo il Dipartimento ambiente della Città Metropolitana, in ottemperanza agli obblighi
di legge, ha trasmesso a tutti i Comuni della provincia la planimetria che individua il sistema dei vincoli (lo ribadiamo) secondo i criteri del Piano di gestione rifiuti Lazio del 2012 che ad oggi, piaccia o no, risulta essere il nostro riferimento normativo.
Alla Regione Lazio, ed a nessun altro, spetterà la valutazione e la decisione finale, in funzione anche delle eventuali osservazioni pervenute dai Comuni per un controllo incrociato sui
vincoli esistenti.
Per cui, anziché perder tempo a disinformare i Cittadini, sarebbe un ben più utile contributo quello di
preoccuparsi, se non si è ancora provveduto in tal senso, a insistere sulle osservazioni che attestino i vincoli degli usi civici, idrogeologici ed il valore agricolo dei territori inseriti nella planimetria, per indurre la Regione Lazio ad escludere dal proprio futuro piano queste aree.
La mala informazione, diffusa in molti Comuni, è solo una strumentalizzazione dell’opinione e delle paure dei cittadini, durante il periodo elettorale. Sappiamo benissimo che il problema
dei rifiuti a Roma non è mai stato risolto in vent’anni perché conveniva a troppi, un carosello di milioni e milioni di Euro, e si sa che gli interessi superano tutte le ideologie.
Manlio Cerroni, indagato per traffico illecito di rifiuti, “patron” della più grande discarica d’Europa,
Malagrotta, ha dichiarato al Corriere della Sera di aver “sostenuto tutti i partiti, tranne il M5S”.
Le ex Giunte braccianesi con Cupinoro?

Questo non fa sorgere dubbi a nessuno?

Il MoVimento 5 Stelle dice No a Nuove Discariche ed Inceneritori. Basta Menzogne




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